Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI VINCENZO; ITALIA RIFORME AMMINISTRATIVE 1887-1890
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1993
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Studi sull'età crispùia
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fico, mettere a fuoco magari con un esame dei contrasti e delle eventuali contrapposizioni nelle discussioni e nelle decisioni salienti.
Nella Introduzione alla sezione II, dedicata all'analisi dell'attività esecutiva e "politica" svolta dn alcune importanti prefetture, Piero Aimo presenta con notevole efficacia la sintesi della questione prefettizia (la legge reca la data del 12 febbraio 1888), rilevando che questo delicato e nevralgico ingranaggio del sistema amministrativo dell'Italia unita costituì un punto fondamentale dell'attività riformatrice dello statista siciliano, che, sia pure in maniera meno profonda ed estesa rispetto ad alitri settori della pubblica amministrazione, vi introdusse delle modifiche normative di notevole significato giuridico e di indiscussa rilevanza politica. Più avanti, ponendo in luce la rapidità dei tempi normativi legata all'intensità della volontà legislativa, osserva che nel volgere di circa un mese, e in evidente sintonia con l'accelerazione impressa a tutta quanta la grandiosa opera di rifondazione dell'impianto amministrativo, statale e locale, la legge venne approvata e sancì, in maniera pressoché definitiva, il prevalere del carattere politico e governativo della complessa figura prefettizia .
Su questa complessa figura Aimo si intrattiene con una approfondita disamina degli indirizzi precedenti, sostenuti in campo politico e in campo giuspubblicistico. Spiega, poi, come dalle ricerche sulle singole prefetture, definite peculiari e specifiche esplorazioni , esca confermata e convalidata la dimensione politica della figura, con un accenno alla minore soggezione possibile per un prefetto-senatore, che non aveva am-bascie di carattere elettorale. Dopo aver premesso di voler forzare la complessità del problema e di voler semplificare le acquisizioni delle ricerche stesse , Aimo ritiene di poter chiudere, affermando che la figura prefettizia, che si staglia sullo sfondo dell'età crispina, risulta carica di ambiguità e gravida di ambivalenze, sospesa com'è tra il mito di autoritari préfets de combat e quello, altrettanto falsato e improbabile, di innocui commissaires dall'austero volto garantista.
È un bilancio severo, in buona misura da condividere, anche se non sono pochi coloro che considerano le ambiguità e le ambivalenze sul ruolo e sui compiti più consistenti e più avvertite dopo il varo, avvenuto nel 1970, dell'ordinamento regionale.
Seguono i rapporti sulle prefetture di Milano, Brescia, Mantova, Roma, Catania e Siracusa, autori Anna Rita Ostinelli, Riccardo Johnson, Loredana Leoni, Maria Guercio, Marcello Saija e Giuseppe Astuto.
I primi due guardano più largamente al controllo effettuato sulle istituzioni di beneficenza e nel settore sanitario. Il lavoro su Mantova è dedicato in parte predominante all'analisi delle circoscrizioni amministrative e alle attribuzioni della Giunta provinciale amministrativa.
Rivolti agli aspetti e alile conseguenze elettorali sono i contributi sulla Sicilia: appaiono costruiti con accortezza e rivolti ad una realtà (i comuni e le province) di grande interesse e di grandi potenzialità per de sue ancora trascurate e ancora sottovalutate ripercussioni sul quadro politico.