Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI VINCENZO; ITALIA RIFORME AMMINISTRATIVE 1887-1890
anno <1993>   pagina <42>
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Vincenzo G. Pacifici
Un esame più accurato deve essere riservato logicamente al rap­porto riguardante la Capitale. La Guercio opportunamente rileva nelle pagine iniziali la carenza, non solo su Roma, di saggi di carattere storico-istituzionale che ricostruiscano attività e funzioni del comune, della provincia e dei numerosi enti locali su cui si esercitava l'azione di vigi­lanza e di controllo della prefettura. I problemi sottolinea ancora l'autrice non sono soltanto in campo bibliografico, ma anche in campo documentario. È di ardua soluzione, dunque, la questione romana, specie pensando ai problemi attuali, alle difficoltà incontrate dal varo e dall'av­vio della normativa sulla città metropolitana. Si torna allora a quel progetto, nebuloso quanto si vuole e quasi ignorato, della prefettura del Tevere, a quel diritto preminente dello Stato sulle cose della capi­tale, segnalato da Pavone18) e sancito nei discorsi di Crispi sulla legge speciale del 1890.19>
Nei dibattiti parlamentari del 1881 (disegno di legge sul concorso dello Stato nelle opere edilizie della Capitale) e del 1888 (disegno di legge sulle modificazioni alla normativa comunale e provinciale) si erano scontrate e contrapposte due concezioni, che finiranno con l'impedire il varo delle progettate norme speciali.
Una tesi, sostenuta, tra gli altri, da di Rudinì, pur consentendo sulla necessità di dotare Roma, al pari di Parigi, Vienna, Berlino e Londra, di disposizioni legislative particolari, non aveva .potuto dimenticare l'esi­stenza in Italia di parecchie grandi e nobilissime città, che esercitavano funzioni pressoché simili a quelle di Roma.20) L'altra più estrema, con Sonnino, giustificava la disomogeneità delle norme con due motivazioni: .perché Roma è capitale e tutte le capitali del mondo hanno degli ordi­namenti speciali, e perché Roma è stata sede di un altro Governo, il cui capo continua a risiedervi con diritti di esterritorialità, con una vasta organizzazione gerarchica a sua disposizione, e con una grande au­torità sugli animi .21)
La posizione vaticana sui problemi riguardanti la città era stata espressa, nel 1881, con una nota dalla polemica brevità dell'organo uffi­ciale di stampa, che, a proposito del progetto sulla partecipazione finan-
ftj e. PAVONE, Fonti archivistiche per la storia del Lazio e di Roma dopo l'Unità, in Archivio della Società romana di storia patria, LXXXI (1958), p. 184.
*9> Discorsi parlamentari di Francesco Crispi pubblicati per deliberazione della Camera dei Deputati, voi. Ili, Roma, Tipografia della Camera dei Deputati, 1915, pp, 577-583 (Camera) e pp. 583-588 (Senato).
2) ATTI PARLAMENTARI. Camera dei Deputati, leg. XIV, sess. 1880-1881, Discus­sioni, voL V, p. 4297. Per una sintesi del dibattito delle posizioni polìtiche, v. F. BAR-TOCCINI, Roma nell'Ottocento. Il tramonto della Città Santa . Nascita di una capitale, Bologna, Cappelli, 1985, pp. 497*498 e pp. 502-505} Io., Capitale e paese: la prima legge speciale per Roma nella discussione parlamentare del 1881, in L'Italia contem­poranea. Studi in onore di Paolo Alatri, voi. Il, Napoli, ESI, 1991, pp. 77-96.
8ft ATTI PARLAMENTARI. Camera del Deputati, leg. XVI, sess. 1887-1888, Discus­sioni, voi. IV, p. 4474.