Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI VINCENZO; ITALIA RIFORME AMMINISTRATIVE 1887-1890
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1993
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Vincenzo G. Pacifici
forza per applicare con decisione anche quanto delle norme precedenti era rimasto sino allora lettera morta.
Nel corso degli anni '80, emerge un nuovo personale politico e amministrativo, che progressivamente emargina l'aristocrazia e la borghesia terriera e proietta negli enti locali e nella pubblica amministrazione il peso dei nuovi ceti: questa affermazione di Astuto {La prefettura di Siracusa) serve da preludio e da premessa all'esame, che, per la stretta connessione esistente tra il tema dei prefetti e il tema delle amministrazioni municipali, chi scrive preferisce compiere di seguito, non seguendo la numerazione dei volumi.
Nel dibattito parlamentare, nel luglio e nel dicembre 1888, Crispi fissa ì capisaldi ideologici della propria azione sul terreno amministra-tivo-elettorale. Precisato che l'elettorato è un diritto e un dovere di tutti i cittadini. Esso non può avere se non questi limiti: che sia esercitato in guisa che l'elettore sia cosciente di quello che fa, che sia tutelato in tutti i modi, perché il voto degli elettori, non solo sia sincero, ma non possa essere falsato (10 luglio),25) si preoccupa di notare che i nemici dell'unità vanno alle elezioni amministrative, e non vanno a quelle politiche (12 luglio).2
Definisce, infine, il Comune, qual'è ora costituito, [...] una parte dello Stato, per modo che è necessario stabilire la dovuta armonia per la sua azione e per quella dello Stato medesimo (20 dicembre).27)
Crispi aveva ben presenti e il disposto e la ratio dell'articolo 74 della Carta statutaria, che escludeva ogni ingerenza dell'Esecutivo nell'ordinamento locale, ove la legge non glielo consenta 28)-
I profili sulle città (Bologna, Como, Genova, Lucca, Mantova, Modena, Pavia, Rieti, Siena ed Udine) meritano un posto di 'riguardo nella storiografia di carattere locale per la loro informazione capillare e per la ricostruzione dettagliata senza pleonasmi, impostata, come per il campo prefettizio, su temi diversi. Sia consentito, a questo punto, però, rilevare la mancanza di studi su centri importanti dell'Italia meridionale ed insulare.
Affrontando un tema, allora ed oggi vibrante, pieno di mille riflessi, di mille connessioni con la vita nazionale, di mille implicazioni, occorre rendersi conto delle difficoltà esistenti nel progetto di un modello aggiornato degli enti pubblici territoriali. Giustamente tali difficoltà sono state riassunte nella considerazione che sollevare la questione di una diversa articolazione dei poteri locali in senso decentrato o, a maggior ragione, autonomistico significava proporre un diverso modello di Stato, ma altresì
25) Discorsi parlamentari di Francesco Crispi cit., voi. Ili, p, 102.
26) Ivi, p. 113.
27) Ivi, p. 188.
2) F. RACIOPPI-I. BRUNELLI, Commento allo Statuto del Regno, voi. Ili (Dall'Art, 48 all'Art. 84 ed ultimo), Torino, UTET, 1909, p. 593.