Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI VINCENZO; ITALIA RIFORME AMMINISTRATIVE 1887-1890
anno <1993>   pagina <50>
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Vincenzo G. Pacifici
dedicata alla ricostruzione del processo formativo e dell'applicazione in campo giurisprudenziale e in campo amministrativo della legge del 1890, i cui riflessi sono studiati all'interno del mondo cattolico milanese e nella città di Teramo. All'introduzione di Paolo Cavalieri fanno seguito i rapporti di Romilda Scaldaferri, dello stesso Cavalieri, di Stefano Sepe, di Edoardo Bressan, di Amelia Belloni Sonzogni e di Valeria Bar-tolonieàs.
La riforma delle istituzioni di beneficenza utilizziamo la conclu­sione della Scaldaferri si inscrive [...] in questa più generale stra­tegia politica del tempo , che mira alla secolarizzazione della società italiana e rappresenta il primo passo verso la creazione del moderno Stato sociale e assistenziale .55> Di questa connessione parla largamente nell'introduzione Cavalieri, che ravvisa la vigenza della legge Crispi anche in periodi recenti e recentissimi, finanche attuali.
La sezione II descrive la situazione precedente, la portata innova­trice della legge 15 luglio 1888, relativa alle Casse di risparmio, con con­tributi di Marcello Qarich, Enrico Gustapane e Domenico Jaria. I tre autori accennano più volte alla modernità delle disposizioni, assunte in epoca successiva come modello nell'importante settore del sistema ban­cario, anche se rattribuzione della personalità giuridica agli enti non valeva a determinarne e a disegnarne in maniera chiara le funzioni pecuniari.
All'organizzazione pubblica della sanità è dedicata la sezione di chiu­sura con apporti sul testo legislativo del dicembre 1888 e sui precedenti, sull'assetto organizzativo centrale e periferico, sul dibattito avutosi tra le associazioni mediche e sulle inchieste svolte in campo sanitario. Ne sono responsabili Claudia Pancino, Fiorenza Tarozzi, Giovanna Ognibeni, Anna Parma, Marco Soresina e Carla Giovannini.
Il giudizio sull'analisi di quest'ultima tematica è simile a quello generale: ottimo per l'intelligente densità del tessuto informativo, per la serietà dell'impianto bibliografico e archivistico utilizzato e per la cura nella selezione dei problemi. Personalmente la notazione non incide sulla considerazione di fondo non avremmo forzato in qualche pas­saggio le affermazioni, tenendo quanto più possibili presenti i tempi e la mentalità del leader dominante.
È stato Crispi a scrivere in appunti-confessioni, privi di indicazioni cronologiche ma sempre validi sulla linea ideologica ed ideale, senza, cioè, data e senza età: Ogni uomo di Stato, nella sua vita politica, deve avere un ideale da raggiungere. Se questo ideale non trova difficoltà nella prattica, se chi deve attuarlo ha pazienza, il successo è indubi­tabile e, come a completarsi, così da spiegarsi e da spiegarci metodo
55) F. DELLA PERUTA, Le Opere pie dall'Unità alla legge Crispi, in Problemi isti­tuzionali oit., <p. 247.
56) MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO ROMA, b. 830/8 (40).