Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI VINCENZO; ITALIA RIFORME AMMINISTRATIVE 1887-1890
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1993
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Libri e periodici
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cattolico della banca e far fruire i soli soci dei propri servizi. La matrice cattolica del PCB è soprattutto evidente nei criteri che guidavano l'istruzione delle numerose richieste di associazione, dal momento che i nuovi azionisti dovevano condividere schiettamente ed omninamente il pensiero cattolico in modo da cooperare nell'azione cattolica dà cui l'Istituto si faceva convinto promotore (p. 45).
Tra le operazioni attive rientravano la concessione di prestiti e lo sconto di cambiali, l'apertura di conti correnti con garanzia cambiaria o su deposito di titoli pubblici. Tra quelle passive i depositi a risparmio in conti correnti liberi o vincolati. A tali operazioni sì aggiunsero in seguito servizi di diversa natura (tesoreria, esazione, pagamenti, collocamento di azioni) di cui beneficiarono soprattutto istituzioni religiose ed assistenziali.
Nei primi anni di vita il PCB si mostrò particolarmente cauto nello sviluppo territoriale, aprendo poche filiali. Probabilmente tale scelta fu condizionata dalla rilevante crescita che in quel periodo stava avendo l'attività delie Casse rurali, capaci di raccogliere in maniera capillare il risparmio contadino, e la cui importanza per la crescita economica della provincia veniva sostenuta con insistenza dalle sfere culturali cattoliche. 11 PCB, coerentemente allo spirito cattolico al quale era improntata la sua attività, rinunciò pertanto ad un suo sviluppo territoriale e finanziò in modo rilevante l'attività delle Casse rurali.
Profonde trasformazioni dello Statuto furono deliberate nel 1909. La Banca, da istituto per soli soci, si poneva al servizio di tutta la potenziale clientela, ovunque fosse, con l'apertura di filiali, agenzie e sportelli anche per uscire dai costrittivi confini di quell'ambiente cattolico, rurale ed artigianale entro il quale oramai non si sarebbe potuta intensificare l'azione aziendale (p. 91).
Il sovvertimento dell'economia dovuto alla prima guerra mondiale non poteva non avere contraccolpi sulla gestione del PCB che vide la sua attività ridimensionata dalle restrizioni monetarie e finanziarie applicate in modo ferreo dalle autorità centrali. A guerra finita le ditte che si avvalevano dei servizi della Banca si erano notevolmente contratte di numero, sicché moltissimi furono gli interventi a favore degli enti assistenziali nati durante il conflitto.
Nel 1920 e nel 1921, la Banca si trovò coinvolta in dispute e polemiche fra le forze cattoliche bergamasche ed il programma perseguito dal Partito Popolare. Ne seguirono numerose ed animate riunioni dei soci, come risulta dalla cronaca dell'Eco di Bergamo.
La cautela della Banca nella gestione dei fidi divenne ancor più evidente in seguito ai nuovi indirizzi dettati dal fascismo in materia di politica economica all'inizio del 1925. In quello stesso anno si fece più evidente la volontà già manifestata negli anni precedenti di estendere la propria attività mediante l'acquisto di partecipazioni in altre istituzioni creditizie e l'inserimento di propri uomini all'interno dei consigli di amministrazione. In particolare la sua attenzione si rivolse alla Banca Regionale Lombarda, al Banco di Roma, alla Banca Industriale di Bergamo ed alla Banca Svanetti di Palazzolo sull'Oglio.
La seconda parte dell'opera è affidata ad Achille Romani, che prende le mosse dalla crisi del '29. Il PCB, che aveva sempre fatto della prudenza nella diversificazione degli impieghi una filosofia di gestione, affrontò bene la crisi. La chiusura di alcuni sportelli, la drastica riduzione delle spese generali, una ancor più accurata selezione del credito e una riduzione dei tassi sui depositi consentirono di chiudere il bilancio 1931 con buoni risultali.
Forte di una liquidità accumulata negli anni precedenti con una condotta molto prudente e di ottimi rapporti con la Banca d'Italia, con il Banco di Sicilia e con il Banco di Roma, l'Istituto bergamasco riuscì non solo a superare la considerevole corsa al prelievo del febbraio 1932, ma ad entrare nel risanamento di altri importanti istituti, acquisendo clientela e mezzi ed allargando la propria attività durante il 1933.