Rassegna storica del Risorgimento

CALAMAI GIOVANNI; CARTEGGI (SERATTI-CALAMAI); GRANDUCATO DI TOS
anno <1993>   pagina <160>
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Bianca Maria Cecchini
le potenze della coalizione potevano fidarsi delle sue promesse, visto che Genova mostrava ormai un'aperta parzialità per i giacobini; qual'era inoltre l'entità degli approvvigionamenti che la Repubblica inviava all'ar­mata di Nizza e se, secondo il ministro russo, il passo di Ventimiglia poteva e doveva essere difeso ad ogni costo.
Alla fine di ottobre Drake dichiarò definitivamente il blocco del porto di Genova provocando un cambio di rotta del Governo repubblicano, favo­revole a riaprire le trattative con l'Inghilterra, e l'intervento della Francia.
L'8 novembre il Lizakevic inviò la sua lettera di adesione a Calamai nella quale dava un resoconto storico degli avvenimenti genovesi più recenti, dichiarandosi pronto a servire il sovrano di una corte amica.36) Egli raccontava che, dopo l'assalto a La Modeste, Drake aveva subito invitato la Repubblica a staccarsi dalla Francia e ad unirsi alle potenze della coalizione: en quel cas il promettoit à la Rópublique la protection de ces Puissances de méme qu'à son commerce, l'assistance contre l'ennemi commun et la médiation du Roi d'Angleterre pour terminer definitivement les anciens differences et disputes pour le limit avec la Cour de Turin.37) Spiegava poi le ragioni che avevano indotto l'ammiraglio Hood a usare delle rappresaglie contro i francesi e riferiva che Drake aveva definitiva­mente dichiarato che non era più ammissibile per la Repubblica man­tenere una neutralità che, a quel punto, era di fatto favorevole solo ai regicidi.
Le richieste del ministro inglese avevano prodotto delle accese dispute all'interno del Minor Consiglio, dove si agitavano i tre schieramenti politici e dove i neutralisti, uniti ai giacobini, avevano costituito la mag­gioranza. Drake minacciava il boicottaggio dei commerci genovesi e inviava nuovi ultimatum; il Governo, da parte sua, deciso più che mai a mantenere la neutralità, continuava a fornire, sia a lui che agli incaricati francesi, risposte dilatorie, mentre cominciava ad organizzare la difesa trasportando sulle batterie del porto bombe e forni per forgiare proiettili. Cercando in questo modo di prendere tempo, il Governo inviò i suoi corrieri alle corti di Vienna e Madrid per chiedere appoggio contro Drake. Genova confidava nella politica imperiale che considerava vantaggiosa per sé la neutralità della Repubblica. Ma Francesco II non dette la risposta che il Governo sperava. Lizakevic riferi infatti che l'Imperatore
étant coalisé avec les Puissances, ne pouvoit étre anime que de desir de suivre le plain et le système dont on étoit convenus; ainsi di consilloit à la République de s'arranger à l'aimable avec les Amiraux; qu'il ne pouvoit donner à la
>) Ivi. Con lettera del 12-23 novembre 1795 Lizakevic' informava il suo ministero di aver ricevuto richiesta di informazioni sullo stato politico di Genova da parte della Toscana. Illustrando poi la serie di domande postegli da Calamai, Lizakevic' scriveva che ces questiona deraontrent suffisainment que le Grand Due de la Toscane appréhende l'invasion des Prancais dans les pays de la République, par lesquels iìs peuvent sans aucune diflìculté glisser en Italie (In B.U.G., rass. Dono Murra, n. 101).
37) Cfr. Appendice, Doc. IV,