Rassegna storica del Risorgimento

CONVENZIONE DI SETTEMBRE 1864; VEGEZZI-RUSCALLA GIOVENALE
anno <1993>   pagina <203>
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La convenzione di settembre
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avvicinare, anche politicamente, i due paesi. II pubblicista torinese, grazie soprattutto alle relazioni del genero, Costantino Nigra, agevolò e rese confortevole la permanenza nella capitale sabauda di Vasile Alexandri, poeta e diplomatico moldavo (cui riuscì a fissare per il giorno stesso del suo arrivo in Torino nel 1859 un'udienza con Cavour35) e pochi giorni dopo quella con Vittorio Emanuele II) il cui scopo era quello di far uscire la giovane nazione romena del principe Ioan Cuza dall'isolamento politico e geografico cui si era trovata all'indomani della sofferta indi­pendenza de facto ottenuta nel 1859. A parte l'Alexandri, Vegezzi intratte­neva amichevoli rapporti anche con altri esponenti di rilievo del mondo politico ed intellettuale romeno: con Giovanni Balaceanu, autore delle anonime Lettres sur les Principautés uscite a Ginevra, ma stampate grazie a Ruscalla a Torino ed a lui dedicate dall'autore; con Eliade Radulescu, personaggio di grande rilievo delì'intelligencija romena dell'Otto­cento; con Alexandru Papiu Ilarian, autore di un opuscolo intitolato L'indipendenza costituzionale della Transilvania, tradotto da Vegezzi in italiano e da lui donato al Parlamento; con Mihail Kogalniceanu,36) perso-
quale Vegezzi-Ruscalla curava una rubrica intitolata Curiosità filologiche), il quotidiano genovese Corriere Mercantile, il periodico fiorentino Lo Spettatore e quelli torinesi 1/ Mondo Letterario e la Rivista Contemporanea; tra le numerose voci scritte per l'Enciclopédia popolare di Luigi Pomba, aveva inoltre curato quelle di Valacchia e Moldavia.
35) Le sorti dei Principati danubiani erano strettamente condizionate dalla preoc­cupazione sempre crescente di una eccessiva espansione da parte della Russia zarista: la politica di Cavour, così come quella della Francia, era volta alla costituzione di un argine , una barriera tra la Russia ed i Piccoli Slavi , cercando così di frenare l'effetto dirompente di quel panslavismo che già a partire dal 1848 rendeva inquieta la parte occidentale del vecchio continente, terrorizzata dall'idea che la Russia potesse riuscire a realizzare la sua antica aspirazione di giungere al Mediterraneo ed ai Balcani, divenendo così la maggiore potenza europea. Un rafforzamento dei Principati danubiani in chiave certamente antiturca, ma anche e soprattutto antirussa, come cuneo latino inserito all'interno del mondo slavo, non poteva non destare quindi l'attenzione delle grandi potenze occidentali, all'interno delle quali il piccolo ma combattivo Regno di Sardegna stava cercando di ricavarsi un proprio spazio autonomo.
36) Mihail Kogalniceanu (1817-1891). Nato a Tasi da famiglia nobile e colta (il padre Ilie fu vornic, ministro degli Interni). Precocemente appassionato di storia, raccolse attraverso il monaco Gherman Vida l'eredità culturale della Scuola transilvana; studiò quindi a Luneville, in Francia, ed a Berlino, dove conobbe lo storico Ranke. Sin da allora pubblicò più scritti, tra i quali una Storia dei Romeni in francese. Nel 1841, tornato in patria, pubblicò YArchiva romaneasca, prima rivista storica romena; due anni più tardi fu chiamato a tenere corsi di storia naturale presso l' Academia Mihaileana . Altre sue iniziative editoriali furono bloccate, dopo pochi numeri, per motivi politici. Egli prese infatti posizione decisa in favore di sostanziali mutamenti politici, certo che libertà politica e crescita culturale e civile non potessero essere disgiunte. Dopo ulteriori esperienze in Francia e in Spagna, nel 1848 fu protagonista dei moti liberali che marcarono profondamente i principati danubiani. Fu costretto a riparare in Bucovina, dove diede vita con altri unionisti alla Gazeta Bucovinei e pubblicò Dorintele partitici natlonale (1 destini del partilo nazionale), auspicando l'unione dei Principati e l'emancipazione del contadini. Nuova tappa importante dell'attività di pubblicista fu Steaua Dunarii, altro organo unionista. Fu naturale che Kogalniceanu giocasse un ruolo di primo piano nell'unificazione de facto di Valacchia e Moldavia nel 1859. rivestendo poi importanti cariche politiche: presidente del Consiglio nel