Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI GENOVA 1887-1892; GIORNALI GENOVA 1887-1892;
anno <1993>   pagina <205>
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GENOVA A FINE SECOLO LE FORZE POLITICHE E I RISULTATI DELLE ELEZIONI 1 H COMUNALI H
Sulle vicende amministrative genovesi dal 1849 alla riforma Crispi sono opportune alcune considerazioni di carattere generale, tali da deli­neare un quadro sommario dell'ambiente cittadino in cui si affrontano i problemi locali. Genova è centro in cui un forte senso di municipalismo, inteso come volontà di tutela degli interessi economici e commerciali della collettività, è vivo in settori diversi, talora opposti. Il mito della città che ha un ruolo di primo piano nelle vicende risorgimentali per la presenza attiva dei democratici è certamente fondato, ma spesso nasconde nella sua genericità una realtà sfumata e complessa.
Accanto ad un movimento repubblicano importante e dinamico, ma minoritario, esiste, a livello di paese legale, una maggioranza che si può definire liberale con tutte le indeterminatezze che il termine comporta. Accanto ad un liberalismo cauto e moderato che mira a garantire equi­libri sostanzialmente conservatori ne esiste un altro più aperto e progres­sista, talora con venature democratiche e radicali. C'è poi una rilevante componente di liberalismo cattolico, o di cattolicesimo liberale, nel quale variano sostantivo e aggettivo ma non il programma di buona ammini­strazione nel {rispetto dei valori cristiani, nel rifiuto di ogni atteggia­mento intransigente ed estremo. I clericali veri e propri hanno un loro peso e un loro giornale L'Eco d'Italia ma rimangono una frangia marginale nel quadro vasto e composito del cattolicesimo genovese.
Amministrano, e continueranno per decenni ad amministrare il Mu­nicipio, industriali, finanzieri, armatori, proprietari, commercianti, nobili: nell'una e nell'altra lista figurano uomini della stessa estrazione sociale, attenti alle fortune economiche della città e spesso a quelle personali. Si tende ad affermare che la politica non deve entrare a Palazzo Tursi, sede riservata a dibattere i problemi concreti di una città in rapida espansione e altrettanto rapida trasformazione. In effetti al di là degli schieramenti la classe dirigente trova di regola motivi di convergenza su questioni di grande rilievo: il porto, il commercio, la crescita edilizia, l'istruzione tecnica, gli enti di beneficenza. All'interno di un liberalismo composito le divisioni su piano ipolitico e sociale sono irrilevanti: talora un candidato figura in più liste. Il problema della crescita dell'industria, e quindi del proletariato operaio, riguarda più i paesi del ponente, da