Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI GENOVA 1887-1892; GIORNALI GENOVA 1887-1892;
anno <1993>   pagina <212>
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Bianca Montale
sventola lo spauracchio clericale, invocando la concordia di tutti i laici contro i cattolici. L'accordo tra i Comitati Liberale e Democratico ap­proda ad un programma comune, per la verità assai cauto: culto sacro dell'Unità, accordo col potere centrale, concordia, senno, probità. Si chie­dono sgravi su dazi illiberali sulle piccole industrie, istruzione popolare gratuita e patriottica, 'riduzioni fiscali sui generi di prima necessità, spese per sole feste artistiche o di sentimento civile . I clerico-mode-rati sono censurati per metodi contradditori nell'indirizzo della pub­blica istruzione, spese edilizie non coordinate, scarsa sicurezza di lavoro per gli artieri . Saranno curate le comunicazioni, il piano regolatore, i vecchi quartieri, le case operaie, riformate le opere pie, affidati i lavori in piccoli lotti a cooperative, curando Tanti-infortunistica. Tutto qui: un discorso ampio, ma molto generico.17)
Nell'attesa è segnale positivo il risultato delle elezioni nel comune operaio di Sampierdarena: su 30 seggi, 15 sono andati ai radicali, 14 ai liberali, 1 ai cattolici.
Il blocco anticlericale comprende molti consiglieri uscenti, e 6 ope­rai, o definiti tali;18) solo un paio, però, della mazziniana Confederazione. Alcuni nomi sono appoggiati da Epoca come di radicali: Bingen, Bruzzo, Cambiaso, Carcassi, Castagnola, Dall'Orso, Fasce, Galizzi, Graffagni, Ma-caggi, Mosto, Oderò, e, per le provinciali, Di Negro e Gamba. Tra costoro, molti esponenti della Massoneria. La sinistra democratico-mazziniana pre­senta, tra gli altri, Dagnino, Mosto, Busticca, G. G. Casareto. È un'alleanza sofferta con banchieri, armatori, industriali, di uomini che non hanno gran peso su piano elettorale, anche perché ancora troppi operai non pos­sono votare. I cattolici presentano a loro volta una lista definita con­servatrice dai moderati ohe il Mercantile definisce stimabilissima, rile­vando però che alcuni dei nomi danno alla stessa una punta di troppo rigida intransigenza.19)
Questa volta però i candidati del Cittadino partono sconfitti per un fatto importante: la lista intermedia costituzionale, che ora si chiama degli esercenti, si schiera su posizioni anticlericali, rifiutando ogni comu­nanza di nomi. Questa decisione preclude ogni collaborazione prassi costante in passato tra uomini delle due parti. La lista degli esercenti comprende ben 23 nomi del Comitato Liberale, più. alcuni altri di rilievo tra cui quello di Podestà, e nessuno dei cattolici. Le elezioni di Romagna
7) L'Epoca, 5-6 novembre 1889.
Ig) La qualifica di operaio non è sempre facilmente accertabile: il candidato Ga­lizzi è definito, contemporaneamente, negoziante ed operaio. Sono indicati come operai piccoli artigiani, o soci delle società di mutuo soccorso che non sempre risultano effetti­vamente tali.
W) // Corriere Mercantile, 7 novembre 1889. Tra i nomi più noti presentati dai cattolici Lorenzo Ricci, Maurizio Dufour, Edoardo Pi zzo mi, Filippo Pozzom, Lazzaro Romairone, Raffaele Bombrinl, Giuliano Ca laidi.