Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI GENOVA 1887-1892; GIORNALI GENOVA 1887-1892;
anno <1993>   pagina <217>
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Genova a fine secolo 217
di pochi avvocati tradizionalmente parolai e molti uomini di affari. Pubblica la lista del Comitato Liberale che non lo soddisfa interamente, perché accanto a nomi validi ne figurano altri inadatti e combattuti da sempre; è insomma troppo informata a criteri politici . Tra i candi­dati liberali, accanto ad industriali e professionisti, figurano tre operai della Confederazione, sconfessati però dal Consolato della stessa: il tipo­grafo Boero, bottoniere Firpo e il marmista Figallo. Ma questa volta i democratici creano un Comitato Popolare ohe propone una lista propria, i cui maggiori esponenti sono Carcassi, Pellegrini, Macaggi, Palazzi. Il fronte anticlericale si scinde, e invano Epoca ammonisce che chi vota Popolare vota clericale. Il discusso divorzio tra democratici e Comitato Liberale è attuato, con conseguenze prevedibili.
La situazione genovese è da molti anni questa: solo con la forma­zione di un blocco eterogeneo è possibile competere con i cattolici, che traggono possibilità di successo dalla divisione degli avversari.
Nel '92 i cattolici sono favoriti dal fatto che la precedente ammini­strazione anticlericale non ha retto il confronto con quella clerico-mode-rata che ha sostituito. Il Cittadino quotidiano conciliatorista e L'Eco d'Italia voce intransigente sono concordi, anche se alla lista di 40 nomi del primo l'organo dell'Opera dei Congressi fa seguire altri 8 candidati di sicura fede. La parola d'ordine è religione e patria ; oggi un municipio massone vuol dire la scuola in balia della setta, vuol dire la gioventù traviata, vuol dire le opere pie infestate dai peggiori nemici wM
Il 17 gennaio 1892 votano 7.500 elettori su 26.400: l'astensionismo provocato dalla sfiducia è forte. Su 60 consiglieri eletti, 32 appartengono alla lista cattolica, che consegue la maggioranza assoluta. Il Mercantile giudica la vittoria dei clericali superiore a quanto si attendeva ; lo spostamento di consensi c'è stato per la pessima prova data dall'ammi­nistrazione libéralissima e l'ostracismo dato a persone stimate. Ma sono state elette figure di alta capacità, note per saldezza di carattere e per adamantina onestà .35>
Andrea Podestà ha ottenuto 5.005 voti; i cattolici vanno dalle 3.581 preferenze di Cappellini alle 2.780 di Burgio. I democratici da un lato, e i clericali proposti dall'Eco dall'altro sono i maggiori sconfitti: tra i
> L'Eco d'Italia, 16-17 gennaio 1892.
35) Sui risultati elettorali, L'Epoca, 16-17 e 20-21 gennaio 1892. Si apre una pole­mica durissima tra radicali e repubblicani per l'insuccesso. Per i commenti generali, // Corriere Mercantile, 19 e 20 gennaio 1892. TI primo eletto della lista cattolica, il noto avvocato Vincenzo Cappellini ottiene 3580 preferenze. Entrano in Consiglio, can­didati del Cittadino, nomi noti come Pizzorni, Pozzonì, Bruzzo, Pei nino, Pratolongo e Pozzo fi due ultimi diverranno entrambi più tardi sindaci di Genova). La legge Crispl, con l'allargamento del suffragio amministrativo, non porta per conseguenza a Genova, a differenza di quanto avviene in altri centri, un ribaltamento della situazione a van­taggio delle sinistre.