Rassegna storica del Risorgimento

STAMPA PESARO SEC. XVIII; STAMPATORI PESARO SEC. XVIII
anno <1993>   pagina <473>
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Stampa a Pesaro nel sec. XVIII
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è trovato, chi dell'ingegno abusando, e delle scienze medesime contro le scienze ingratamente valendosi si è a' giorni nostri studiato di fare apparire al buon costume nocevoli .82> Di tutto ciò, però, la colpa sarebbe stata dell'Accademia di Dijon con il suo proporre, per un premio, il tema Se il ristabilimento delle scienze e delle arti abbia contribuito a purgare i costumi. Tanto fu che, secondo Zaccaria, i pretendenti al premio dell'eloquenza non credettero, che la questione fosse seria, [ma] Rousseau colse questa occa­sione di darsi a conoscere, e fece contro le scienze e le arti una declama­zione più forte e più pericolosa di quella di Cornelio Agrippa . Con me­raviglia e sconcerto -padre Zaccaria, infine, deve prendere atto che Rous­seau scorge sempre le virtù accanto all'ignoranza, e i vizi dietro alle scienze e alle arti .83>
Di fronte al Discorso padre Zaccaria conclude che le scienze non hanno a' costumi fatto né bene né male.84) Quindi nel secondo semestre, secondo volume, padre Zaccaria ritorna a parlare della Enciclopedia,98* pre­mettendo, però, a confronto, un articolo sulla Cyclopedia o Dizionario Universale delle Arti e delle Scienze dell'autore inglese Ephraim Chambers.86* Di qui, in lungo e in largo, comincia a contrapporre a quello degli enciclo­pedisti il suo discorso sulle scienze, sulle arti, sulla filosofia, sulla religione, riconoscendo, tuttavia, che l'Enciclopedia può lodarsi per le scoperte e le innovazioni negli ambiti della fisica, della matematica e delle arti. Però, mentre in quelli di filosofia sunt bona mixta malis sottolinea il padre gesuita quelli di storia non franzese, di geografia, e di antica erudizione fanno comunemente pietà. Inoltre, per quanto riguarda la tematica reli­giosa, ci si trovano degli articoli che propriamente appartengono agli enci­clopedisti, [...], sono quelli, ove essi pretendono di giustificare le persecuzioni di Nerone, di Domiziano, di Diocleziano [...]. Essi conclude padre Zacca­ria credono di aver trovato il segreto di una tintura, che imbianchi tutto ciò che è nero, e che annerisca tutto ciò che è bianco . Dunque per il dotto e battagliero gesuita l'Enciclopedia è tale che, se esistesse un giorno, e gli altri [libri] fossero perduti tutti si chiede non crederebbe la posterità, che il nostro secolo è stato quello dell'irreligione, e della barbarie? [Anche per ciò] l'Ecclesiastica podestà [bene] fece in Francia agli enciclo­pedisti sentire i suoi fulrnind.87)
Possiamo concludere anche noi dicendo che il padre gesuita, con l'opera stampata a Pesaro, si è assunto l'arduo compito di difendere la
82) ivi, p. 140.
83) Ivi, pp. 141-142.
84) Ivi, p. 152.
85) Articolo XXXVIli, Enciclopedia di Parigi, m Articolo XXXVII, Discorso di Chambers. 87) Artìcolo XXXVIII, cit., passim.