Rassegna storica del Risorgimento

GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno <1993>   pagina <495>
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// porto di Genova in età giolìttiana 495
oltre tremila addetti al carbone,13) estendendolo ai magazzini generali, legname, cereali, coloritori marittimi, metallurgici di bordo (la chia­mata è disciplinata da un decreto consortile). In totale, non meno di cinquemila persone: ovvero, oltre la metà della forza-lavoro impiegata nel porto. I facchini delle merci varie pongono l'esigenza di trasformare il sistema cauzionale e rivendicano libertà d'amministrazione autonoma secondo il modello della grande cooperativa dei carbonili . Nel 1908, il regolamento consortile applica, ai facchini delle merci varie che lavo­rano a cottimo, ima trattenuta del 5 sull'importo della mercede gua­dagnata e, per quelli a giornata, centesimi trenta. La trattenuta serve a garanzia e risarcimento degli eventuali danni provocati in dipendenza delle operazioni manuali. I facchini propendono per una cauzione collettiva e che ogni singola compagnia venga sottoposta ad ima proporzionale rite­nuta mensile con differenti aliquote rispetto alla suddivisione in zone di facchinaggio: Il sistema di cauzione collettiva semplifica la contabilità e rende completa la responsabilità delle compagnie di fa(x>hinaggio verso il Consorzio autonomo del porto .
Circa gli impianti meccanici, i facchini delle merci varie sentono il dovere di dichiarare che non sono stati e molto meno oggi con­trari alla introduzione di macchine nei vari rami dell'industria, renden­dosi conto dei benefici di cui le medesime possono esser apportatrici. Esprimono soddisfazione per la moltiplicazione quotidiana dei sistemi meccanici, frutto del progresso e della scienza che, oltre ad accrescere il traffico del porto, rendono meno faticosa l'opera dei lavoratori. Credono, però, d'aver anch'essi, il diritto di partecipare ai vantaggi che dagli impianti nuovi possonsi ricavare ed è per questo che inoltrano domanda d'esser sentiti, per mezzo delle loro associazioni, ogni qua! volta l'onorevole Consorzio dovrà esaminare tale questione onde stabilire, d'accordo con la mano d'opera, conseguenti e proporzionali tariffe e norme di lavoro .14> La parte più importante ed innovativa del memo­riale dell'estate 1908 riguarda l'investimento finanziario dei fondi cauzio­nali in edificazione di stabili: le condizioni delle abitazioni operaie sono tristissime, quasi ovunque senz'aria, senza luce, senza comodità di sorta, e i fitti vanno continuamente aumentando tanto che anche nei nuovi caseggiati, sorti in questi ultimi anni, le famiglie operaie sono co­strette, per l'impossibilità di pagare ciascuna il fitto d'appartamento (fitto che, quasi sempre, si aggira intorno alle quaranta lire mensili), ad abi­tare in comune, a volte due, a volte tre, nello stesso appartamento, e vivere così, in promiscuità, feutt'altro che rispondente alle buone regole
B> Cfr. Consorzio autonomo del porto di Genova, Atti della commissione per l'ordinamento del lavoro, // lavoro delle merci varie. Note preliminari, Genova, Stab. tip. e Ut. P. Pellas, 1908, pp. 48-50.
H> Cfr. Ivi, p. 56,