Rassegna storica del Risorgimento

GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno <1993>   pagina <497>
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Il porto di Genova in età giolittiana 497
registro. Da un lato, tale forma cooperativa concorre decisamente al processo di sviluppo urbano con la specifica funzione di rastrellare pic­colo e medio risparmio convogliandolo nel settore edilizio-fondiario ; dall'altro, assume un ruolo di punta nel programma di politica sociale della classe al potere, facendo argine al socialismo malsano, alimentando il risparmio, riunendo il lavoro al capitale, facendo dell'operaio un pro­prietario . Una serie di sogni di mezza estate. In effetti, si altera il contenuto della qualifica di cooperativa edilizia . L'accesso alla proprietà dell'appartamento finisce per favorire (con il meccanismo delle quote di compartecipazione nel sorteggio-assegnazione degli alloggi) i soci più facoltosi. Quindi: Nessun dubbio sulla natura borghese e sull'impronta speculativa di siffatte iniziative nell'espansione ottocentesca di Genova .1S> Se Critica Sociale d'inizio secolo (compresa la più ampia area cul­turale liberal-radicale ruotante intorno a La Riforma Sociale e al Gior­nale degli economisti) guarda a Londra, Glasgow, Manchester, paradigmi di governo municipale, è quasi conseguenziale che anche per l'organiz­zazione e il funzionamento di un grande emporio del Mediterraneo come quello della Lanterna si cerchi d'individuare modelli di rinnova­mento europeo. Il sistema Genova ha bisogno di imprenditori consci di stare nel mercato. Quindi, capacità d'attirare traffici, adeguato smista­mento delle merci; efficienti servizi tra terra, vapori e piroscafi; abbas­samento d'altitudine delle grandi gallerie apperminiche; coordinamento navi, strade ferrate, stazioni; verifica d'accesso alla navigabilità delle vie interne d'acqua; flussi internazionali tramite Sempione e Gottardo; noli, costi medi carico-scarico e rischi d'impresa; capacità dei singoli opera­tori; iniziativa pubblica e privata; logistica interna di opifici e fab­briche genovesi; maggiori spazi portuali calcolati sia rispetto all'unità di metro lineare delle banchine, sia rispetto alla dislocazione e all'arredo delle calate. Intanto, i parametri d'ammodernamento e produttività di Marsiglia, Amburgo e Rotterdam rischiano di far sprofondare la Lanterna nel golfo delle nebbie.
Conserva un qualche valore d'esempio l'aver intitolato al bergamasco ing. Pietro Paleocapa un segmento della superfice portuale di Genova? Paleocapa, teorizzatore dell'incontro tra iniziativa pubblica e privata, non­ché protagonista della politica ferroviaria del Regno di Sardegna nella veste di ministro dei Lavori Pubblici con Azeglio e Cavour. A Paleocapa sono legate realizzazioni di respiro europeo ed internazionale: diga di Malamocco (Venezia), progetti relativi a Porto Said, trafori dei Giovi e del Frejeus (in una visione mediterranea e polivalente del sistema por­tuale genovese), deviazione del Brenta nella laguna di Chioggia, sistema­zione del Danubio presso Buda. Il porto delle imprese o il porto delle corporazioni? L'età delle macchine richiede nuovi profili professionali
**> Cfr P. CEVINI, Edilizia popolare a Genova nell'800, in Storia urbana, settem­bre-dicembre 1978, n. 6, pp. 179-180.
Su Albaro, cronaca di una speculazione annunciata, cfr. C. BERTELLI - A.M. NfCOLETTI, Una gentile città moderna. L'espansione urbana tra Otto e Novecento: U caso di Albaro a Genova, Milano, F. Angeli, 1988.