Rassegna storica del Risorgimento
GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
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1993
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505
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// porto di Genova in età gìolittiana 505
tura impostare questioni metodologiche quando anche il mondo accademico di quegli anni talvolta non fornisce eccezionali modelli metodologici e scientifici. Parlando di operatori culturali e studenti (i semplici) delle Università popolari si risparmino, possibilmente, paragoni sulla falsa riga: mercanti inglesi e negri d'Africa .
Il teatro Arte Moderna di Sampierdarena, quindi i socialisti riformisti di Via Sant'Antonio, spinge i lavoratori a vivere in alto, in una atmosfera migliore di luce vivida e di gradite vibrazioni (in Galleria Mazzini, a Genova, opera la libreria Moderna , diretta da Giovanni Ricci e Giovanni Lerda: l'organizzatore degli operai di Voltri e Sestri Ponente si giova dell'esperienza maturata presso la Casa editrice Bocca e dei consigli di Olga Olberg). I/Arte Moderna continua una preesistente tradizione musicale e filodrammatica di Sampierdarena. In quest'ambito Pietro Chiesa dispiega la propria attività d'autore teatrale (ad esempio, l'atto unico La vispa Teresa). Per i sindacalisti-rivoluzionari di Michele Bianchi, trattasi di una buona trovata finanziaria, una profanazione . E se così viene bollata la consuetudine di versare una libera oblazione, 30-50 centesimi (all'ingresso degli spettacoli) da devolvere prò lavoratori in sciopero, spese processuali, elezioni, stampa socialista, apertura di nuove associazioni o cassa di compensazione per quelle in difficoltà, suscita poca meraviglia che la scomunica s'abbatta su Mu-rialdi imprenditore.
Commercianti e compagnie di navigazione giungono a servirsi dei confidenti per non esporsi, in prima persona, nel reclutamento della forza-lavoro. Su tale aspetto era stata esemplare contro i forti la sentenza del Tribunale penale di Genova nell'agosto-settembre 1876. Una vera e propria monografia di antropologia criminale. Infatti, vengono trascinati alla sbarra quindici fra i principali impresari i cosiddetti forti del porto di Genova imputati d'aver costituito una associazione di malfattori, negli anni 1874 e 1875, allo scopo di minacciare e percuotere coloro i quali avessero voluto opporsi all'attuazione del concetto, fra essi stabilito, di assicurarsi il discarico delle navi nonché riscuotere dai pesatori di carbone l'ingiusta prestazione, prima dieci lire, poi lire venti, per ogni carico che dovesse esser pesato. Il processo ai forti termina con la condanna degli imputati: mesi trenta di carcere per tutti i quindici impresari.23)
22) Cfr. F. RAGAZZI, L' Arte Moderna di Sampierdarena: un teatro socialista, in Ventesimo secolo (prosecuzione di Movimento op. e socialista), gennaio-aprile 1992, n. 4, pp. 155-190. In generale, cfr. il numero monografico Proletari in osteria, in Movimento operaio e socialista, gennaio-aprile 1985, n. l e G. ISOLA, La ribalta socialista in Italia fra otto e novecento, in Ventesimo secolo, maggio-dicembre 1991, n. 2*3.
Per i primi insediamenti dell'associazionismo, osterie, pubs e boulangeries, eh. M. DEGV .INNOCENTI, Geografia e istituzioni del socialismo italiano 18924914, Napoli, Ed. Guida, 1983, pp. 66-76.
23) Sul processo ai forti di Genova cfr. M. FRIXIONE, // porto di Genova e la classe lavoratrice, Genova, Tip. operaia. 1902, pp. 10-12. Su camalli , osterie.