Rassegna storica del Risorgimento

GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno <1993>   pagina <512>
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Giuseppe Barbalace
reflazione è pubblicata anche da Riforma Sociale, 1908). L'iniziativa gover­nativa ricorda Mario Abbiate porta all'approvazione della legge 16 giugno 1907 sul contratto di lavoro in risaia mentre, nei pubblici servizi, assunti da imprese private, viene presentato, il 30 novembre 1907, un di­segno di legge.
Nel merito delle proposte Alessio, Bissolati e Niccolini, all'esame del Consiglio superiore del lavoro, entra Abbiate: il problema non può es­ser risolto per sola virtù della 'legge perché un dovere maggiore spetta alle due classi produttrici della ricchezza ed esse debbono, con l'organiz­zazione, disciplinare se stesse a garanzia reciproca delle loro obbligazioni. Il terreno è particolarmente seminato di insidie . Da un lato, leghe operaie irresponsabili . Dall'altro, reazione politica ed economica in agguato per occultare, nell'apparente beneficio della personalità giuridica, i veleni paralizzatori dello slancio e della solidarietà nel movimento operaio (cfr. Critica Sociale, 1 gennaio 1907, con l'annuncio dell'immi­nente pubblicazione della relazione Murialdi).
Il primo ambulatorio medico per i carbonin , la prima mensa autogestita del porto di Genova, l'acquisto in proprio di chiatte, elevatori, rimorchiatori, si devono a Luigi Murialdi attraverso la crea­zione della società commerciale Alleanza cooperativa ligure Avanti! (come pure La produzione , cooperativa degli operai metallurgici di Sampier-darena). E, sempre a Murialdi, spetta la proposta di fondare un quoti­diano socialista regionale Il Lavoro riuscendo, con l'Alleanza coope­rativa ligure Avanti! e l'autotassazione dei portuali, a finanziare il giornale.
Contro Murialdi interviene, pesantemente, Walter Mocchi che denun­cia il carattere troppo bancario ed industriale delle attività manage­riali di Murialdi. Anzi, Enrico Leone lo bolla come esempio di degene­razione riformista. Circa nel medesimo periodo, analoghe accuse per il deputato socialista di Carpi (Modena), Alfredo Bertesi, reo di trovar finan­ziamenti, per il movimento cooperativo e leghista, tramite l'amministra­zione della società anonima Il Truciolo , ex-ditta Cesare Tirelli, capitale interamente versato lire 1.250.000. Le amministrative del 27 ottobre 1901 segnano la prima affermazione socialista a Carpi e Bertesi ricopre l'in­carico di assessore alle finanze. L'esperimento dura cinque mesi: eppure Bertesi pone al centro del bilancio preventivo il rinvestimento degli utili della Cassa di Risparmio in opere di pubblico beneficio: scuole serali, refezione scolastica (antesignana, in questo campo, l'amministrazione so­cialista di San Remo), patronato scolastico, cucine economiche. Il muni­cipio socialista esce dal bilancio di rendita ordinaria, dalla gestione di burocratiche esazioni d'imposte. Bertesi riesce a legare le campagne di Novi, Concordia, San Possidonio, con il tessuto urbano, passando dalle cooperative alla moderna imprenditoria. Così, partendo dalla gestione di un panificio, egli costruisce il sistema industriale del riformismo car­pi giano, collegandosi alle campagne lungo i binari della produzione a domicilio. Con la vittoria amministrativa socialista dell'8 agosto 1908, Bertesi fa modificare, in base alla legge 30 marzo 1903, lo statuto della Cassa di Risparmio in direzione dell'erogazione di mutui agevolati per case popolari. Questi alcuni risultati (con Agostino Berenini a Fontanelle