Rassegna storica del Risorgimento

GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno <1993>   pagina <514>
immagine non disponibile

514 =H Giuseppe Barbalace
riuscita [...]. Dunque, socialisti sì, e uomini d'affari anche, e uomini che sappiano fare gli affari come gli altri.
Il Psi, secondo Montemartini, deve avere il coraggio di insegnare ai lavoratori che l'interesse di tutti i consumatori è superiore agli inte­ressi dei piccoli gruppi egoistici; che i servizi pubblici non ammettono interruzioni senza arrecare gravi danni alla collettività, composta, per la maggior parte, di altri gruppi di lavoratori meno privilegiati; che gli scioperi non sono ammessi. Il municipio, l'azienda municipalizzata, deve essere azienda modello, i cui operai devono essere trattati meglio degli altri, ed allora dico: questi non hanno diritto di scioperare perché sono trattati meglio degli altri . Eppure, al primo congresso nazionale dei consiglieri comunali e provinciali socialisti, nello stesso campo riformista, c'è chi scivola in volate sentimentali . Infatti, il deputato socialista di Genova, Pietro Chiesa, in merito a questioni relative alle municipalizza­zioni, dopo aver premesso di guardarsi bene dall'entrare a fondo in questo vasto problema , malgrado l'argomento riguardi proprio più direttamente la classe lavoratrice , non trova di meglio d'arzigogolare sulla franchezza di certe verità le quali, pronunciate da un operaio (il mito delle mani callose , nxi.r.), forse avranno più valore che non se dette da un professore . Prontamente Giovanni Montemartini risponde: Un professore, sì, ma direttore dell'Ufficio governativo del lavoro.37) Eppure, a partire dal 1909, l'esposizione statistica del Consorzio autonomo del porto di Genova, insieme alle firme del presidente dell'ente, Nino Ronco, e dell'ufficio di statistica, V. E. Arnaboldi, ha in aggiunta il visto del delegato alla statistica: Pietro Chiesa. Con quali presup­posti di competenza Chiesa ricopre tale carica?
Qualcosa si muove anche a livello letterario. La Liguria recepisce seppur in un disordinato succedersi di espressioni artistiche l'età dei mutamenti. Se ne fa interprete con illuminata liberalità, pagine sperimentali, fregi liberty (d'altronde, il successivo rococò di Gino Cop-pedè è presente a Genova), guizzi ermetici, affrancandosi dalle origini periferiche per allargarsi e congiungersi alle nuove tendenze europee il mensile La Riviera Ligure. Dietro l'etichetta della ditta olearia Paola Sasso e figli , associando letteratura e industria, cela i poeti Angiolo-Silvio e Mario Novaro. Da Oneglia partono pagine leggere, quasi vele in procinto di salpare (la similitudine rimanda alle chiesine d'ardesia e lavagna, sulle colline, in Sera di Liguria di Vincenzo Cardarelli). Prove d'avanguardia, con l'iniziale retroterra antipositivista e decadente del cenacolo Sturla, un poco rassomigliando ai periodu socialisti liguri del primo Novecento: anch'essi con testate liberty, anch'essi di pochi fogli, ma con entusiasmo d'idee e d'intenti, come La lima di Oneglia (con riquadri di pubblicità dei caffè malto Kathreiner e Kneipp ).
37) Cfr. Direzione Psi, Primo congresso nazionale dei consiglieri comunali e pro­vinciali socialisti (Firenze, 8-10 settembre 1910), Resoconto stenografico, Roma, Coop. tip. Avanti!, 1910, pp. 125-128 (controreplica di Montemartini), pp. 87-96 -(relazione Montemartini su i pubblici servizi), pp. 96-101 (intervento dì Pietro Chiesa).