Rassegna storica del Risorgimento

GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno <1993>   pagina <537>
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II putto di Genova in età giolittiana 537
razioni del credito o per una cerchia ben più ampia di affari. Quando le asso­ciazioni operaie hanno raggiunto, nel movimento commerciale di affari, una ci­fra così elevata circa dieci milioni annui la creazione di un organo di circolazione, per il capitale necessario ad aziende sì importanti, s'impone ad ogni costo .
Il comitato esecutivo dell'Unione regionale ligure mutue, leghe e co­operative, pone nel mercato il nascente Istituto ligure di credito operaio:
I lavoratori devono adottare mezzi che la borghesia capitalistica ha creato per lo sviluppo delle proprie aziende quando vogliono ad essa sostituirsi, al­meno parzialmente, nella gestione della produzione, del consumo, dello scambio. Così, come accanto all'officina del padrone, sorge la cooperativa che, da quella, assume tutte le regole tecniche, accanto alla Banca dei Capitalisti deve sorgere la Banca dei Lavoratori [...]. Il momento è giunto, pel Genovesato, ed è con­trassegnato dallo sviluppo di cui sopra abbiamo fatto cenno delle aziende cooperative di produzione, lavoro e consumo. Lo statuto prevede un'altra fun­zione: quella del piccolo credito, a favore dei lavoratori singoli, troppe volte nelle tristi esigenze della loro vita strozzati dall'usura o impossibilitati, anche a tasso usuraio, di avere i pochi denari occorrenti alle esigenze vive e terribili di circostanze angosciose. L'Istituto tanto più potrà conseguire benefici effetti, a favore della classe lavoratrice, quanto più ad esso affluiranno i capitali operai, quelli costituiti dai risparmi individuali e collettivi dei lavoratori che ora sono in mano dei capitalisti, i quali se ne giovano, purtroppo sovente, in danno di coloro che li hanno loro affidati. Tutte le associazioni operaie, con possibilità finanziarie, acquistino le azioni dell'Istituto (lire cento ciascuna di cui subito si versano soltanto i tre decimi, lire trenta) e si affrettino a depositare, presso il nuovo Istituto, i loro fondi sociali. Già i consigli di amministrazione dell'Alleanza cooperativa ligure Avantil di Sampierdarena e della Lega e Com­pagnia facchini di carbone del porto di Genova hanno deliberato di acquistare per lire cinquanta mila ciascuno di azioni. Così, al primo terzo del capitale è già provveduto e la nascita dell'Istituto si può dire assicurata .58)
Quindi, tre i punti fondamentali nell'adunanza del 14 luglio 1905: a) fondazione dell'Istituto ligure di credito operaio; b) approvazione dello statuto; e) aiuto finanziario delle associazioni operaie. La circolare del­l'Unione regionale ligure mutue, leghe e cooperative è firmata dal comi­tato esecutivo: Pietro Chiesa, Romeo Copello, Federico Chiesa, Alfredo Palandri, Gino Murialdi, Giacomo Bruzzone, Domenico Renzetti, Lodovico Calda (segretario).
Il 15 luglio 1905 Era Nuova (L'Azione Socialista) conferma:
fi, ormai, deliberato che un Istituto ligure di credito operaio sorga col concorso di tutte le associazioni operaie di resistenza, mutualità e cooperazione [...]. L'Istituto non può unicamente fermarsi al piccolo peculio delle associazioni.
58) Cfr. Una nuova istituzione operaia, in Era Nuova (L'Azione Socialista), 8 luglio 1905, n. 11, terza serie.