Rassegna storica del Risorgimento
GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
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1993
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557
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Libri e periodici 557
la Camera, accanto al Senato con una parte dei propri membri eletti a base regionale, onde realizzare un'effettiva rappresentanza delle classi e dei partiti in Parlamento.
Il declino politico ed istituzionale del Senato divenne inarrestabile e definitivo sotto 11 Fascismo. Osserva infatti Antonetti che se ancora Gino Arias, in seno alla Commissione dei Soloni, riconosceva in capo al Senato il ruolo di garante della continuità storica della Patria, è pur vero che la funzione secondaria del Parlamento così come teorizzata dalla giuspubblicistica del Regime {Rocco), di fatto tradottasi nell'attribuzione di poteri legislativi al Capo del Governo e nella istituzione del Gran Consiglio del Fascismo, finivano con lo svuotare di ogni effettivo ruolo l'assemblea vitalizia.
A questo punto, la puntuale ed attenta ricerca dell'Antonetti che tocca e mette in luce alcune problematiche destinate ad apparire, seppure a distanza di più di un secolo, di stridente attualità, si chiude da dove era partita: vale a dire la valutazione del ruolo e della funzione della nomina vitalizia dei senatori. Ricorda infatti la opinione di Luigi Sforzo, che vedeva in questa procedura una delle principali cause che portarono all'affossamento dello Stato liberale.
ALBERTO Rossi
AA.VV., Introduzione a Rosmini {Centro Internazionale Studi Rosminiani - Centro Studi storico-religiosi Friuli-Venezia Giulia, 25V. Stresa-Trieste, Tip. Fotoforma, 1992, in 8, pp. 238. S.p.
Quest'opera su Antonio Rosmini, fatto spesso oggetto di diffidenza dà parte della cultura cattolica ufficiale italiana, cade opportunamente per liberare da -alcune incomprensioni. In realtà si cerca di liberare il Rosmini dal monopolio idealistico che ne aveva fatto il Kant italiano , sprovincializzando la cultura italiana dall'isolamento del secolo scorso e portandola a livello europeo, secondo la nota posizione del filosofo Giovanni Gentile, nel suo celebre libro (la sua tesi di laurea): Rosmini e Gioberti. Didatticamente quest'opera tenta di semplificare l'approccio al Rosmini, pensatore complesso e talvolta persino oscuro. Vengono quindi distinte cinque fasce della vasta enciclopedia rosminiana: la teologia, la filosofia, la pedagogia, la spiritualità e la politica. Non si tratta solo di una distinzione puramente didattica, perché così divise nella produzione rosminiana si possono più agevolmente vedere quelle opere che furono colpite dal Post Obitum (1888), condanna postuma (il Rosmini muore nel 1855) e quali ne vanno sicuramente esenti, come la pedagogia e la spiritualità che mai ebbero riserve dottrinali da parte della S. Sede.
Quest'analisi settoriale di alto livello contribuisce a portare chiarezza all'interno della enorme produzione rosminiana che ha del prodigioso, data la vastità in tutti i settori della umana coscienza. E nel medesimo tempo riesce a conservare quella unità che Rosmini sempre ha ricercato non solo in ambito squisitamente ideologico (teologia e filosofia), ma anche in quello pedagogico. Per l'educazione puntava alla unità della persona: informazione culturale ed educazione della volontà, come formazione religiosa, che dovevano puntare alla persona lutta intera, non analizzata a brani, cioè considerata sotto un solo aspetto (contributo di R. La n franchi). Per la teologia G. Lorizio mostra che Rosmini, ritenuto universalmente filosofo, fu in realtà anche teologo, nel senso tecnico del termine. A Giordano spetta sottrarre il pensiero rosminlano all'in debita appropriazione fatta dall'idealismo e mostrare l'originalità e la sintonia con la tradizione plaiosizzante cristiana. Pietro Zovatto delinea il pensiero spirituale imperniato sulla charitas considerata come dinamica attitudine dello spirito a determinarsi nella triplice direzione morale, culturale e temporale sotto lo stimolo delle circostanze. Anche 11 pensiero politico e giuridico, o meglio l'aspetto filosofico di queste due disci-