Rassegna storica del Risorgimento
GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno
<
1993
>
pagina
<
560
>
560 Libri e periodici
Aquae ferventes, L'acido carbonico a Vergine Valdarno: una storia industriale, a cura di Ivo BIAGIANTI; Firenze, Ponte alle Grazie editori, 1991, in 8, pp. 123. S.p.
Il volume edito per il Comune di Pergine Valdarno è curalo e coordinato da Ivo Biagianti, il quale, con questa opera, prosegue l'analisi delle vicende politiche e delle trasformazioni economiche che hanno caratterizzato la Toscana fra il Settecento e il Novecento e ohe è il filo conduttore della sua notevole produzione scientifica.
Le vicende economiche, politiche e sociali del piccolo comune di Pergine Valdarno, nell'arco di tempo compreso fra il 1860 e i giorni nostri, sono caratterizzate dal processo di estrazione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione dell'anidride carbonica e dalla storia delle famiglie Ghezzi e Pegna. In particolare, le vicende anche umane di quest'ultima, di origine ebraica e vittima delle leggi razziali del 1938, formano un tutt'uno con Io sviluppo dell'industria della biacca prima e dell'anidride carbonica poi.
Nella biacca, una vernice densa, molto coprente, adatta soprattutto come vernice nei materiali legnosi, l'elemento principale, assieme al piombo e alla soda caustica, è l'anidride carbonica (intrasportabile negli anni Sessanta del secolo scorso), presente in abbondanza in polle e soffioni nel territorio comunale. Nell'arco di un ventennio {dal 1861 al 1888) la produzione di biacca assunse rilevanza notevole e si pose all'attenzione del mercato nazionale con ottocento quintali nel 1887.
L'Autore non manca di evidenziare la pericolosità della lavorazione della biacca per la salute degli operai e riporta documenti prefettizi, comunali ed aziendali riguardanti l'igienicità degli ambienti di lavoro.
Intorno al 1893 i Pegna affiancarono alla produzione della biacca quella dell'anidride carbonica liquida, resa possibile dall'introduzione delle prime bombole. Fu una svolta nell'attività industriale. Nell'anno successivo non vi era più traccia di produzione di biacca e nel 1895 la produzione di anidride carbonica liquida a Pergine Valdarno raggiunse i 720 quintali. Sul territorio comunale altare iniziative furono avviate come fornaci di laterizi e uno stabilimento per la lavorazione della seta di proprietà dei Ghezzi.
Negli anni che precedono la prima guerra mondiale la struttura economica del piccolo paese si trasforma da agricola in industriale, con l'utilizzo di lavoratori che lasciano le campagne per inserirsi stabilmente nelle fabbriche, provocando anche una trasformazione della vita sociale.
Nella ricerca non sono trascurati gli aspetti finanziari, i passaggi di azioni e le vicende del consigli dì amministrazione della Società Pergine. Alla produzione di anidride carbonica liquida, negli anni Trenta e Quaranta del nostro secolo fu affiancata quella del ghiaccio secco (da cosidetta neve carbonica) per la conservazione e il trasporto degli alimenti deperibili. Sino agli anni Sessanta la produzione di ghiaccio è stata di massima rilevanza per lo sviluppo e la crescita della Società.
Il passaggio nella distribuzione della anidride carbonica dalle bombole al bulk (autocisterne) ha consentito alla Società Pergine di coprire circa il quaranta per cento della produzione nazionale e di ridurre i costi di distribuzione. Nello stabilimento val-darnese, ai nostri giorni, sono impiegati oltre settanta operai, e nei diversi stabilimenti le unità lavorative sono più di duecento.
L'Autore esamina anche le relazioni Industriali tra l'azienda e le maestranze e i risvolti di esse nella realtà sociale di Pergine Valdarno, in particolare nell'ultimo trentennio.
Il volume è arricchito da un'ampia bibliografia e da continui riferimenti alle fonti, che lo rendono strumento di sicuro interesse per chi voglia conoscere ed approfondire le ragioni ed i modi della nascita e dello sviluppo dell'industria in Toscana.