Rassegna storica del Risorgimento

GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno <1993>   pagina <563>
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Libri e periodici 563
Donato Del Prete2) e sul perìodo veneziano (1894-1903) di Giuseppe Sarto da parte di Antonio Niero.3)
Ora, nei Quaderni del Centro studi Carlo Trabucco , curate da Walter Cri-vellini e da Giuseppe Tuninetti, appaiono, primo frutto di un repertorio esteso all'intero Piemonte, le lettere pastorali dei vescovi del capoluogo, a partire dall'epoca napo­leonica, epoca cruciale per la Chiesa, fino al Concilio Vaticano II, altro momento cru­ciale per la Chiesa di fronte al mondo.
Oltre ai dati estrinseci relativi al documento, è fornita una descrizione intrinseca con un riassunto dei contenuti. Il lavoro è quasi inutile notarlo si presenta della massima utilità per conoscere le intenzioni, la mentalità e la sensibilità degli arcivescovi titolari della sede torinese. Così come la storiografia con sempre maggiore insistenza sottolinea la necessità di studiare dall'interno, nei suoi esponenti politici, nei suoi pre­fetti, nei suoi magistrati, nei suoi diplomatici, lo Stato, essa non può non riporre e non riconoscere importanza e rilievo alle indagini, che consentano di interpretare, al di là dei meri dati anagrafici e della carriera episcopale, gli uomini della Chiesa nel loro momento più alto e qualificante.
Ugualmente interessanti si dimostrano le lettere collettive dei vescovi della pro­vincia ecclesiastica torinese, delle province di Vercelli e di Torino e della Regione Pie­monte, presentate in anni di particolare valenza, quali il 1849, in cui si registra una forte tensione con il governo sabaudo, il 1905, in cui più pesante è la preoccupazione per il fenomeno modernista, e il 1944, in cui più angoscioso è lo scontro fratricida della lotta civile e partigiana.
VINCENZO G. PACIFICI
PIETRO BORZOMATI, Le congregazioni religiose nel Mezzogiorno e Annibale di Francia; Roma, ed. Studium, 1992, in 8, pp. 252. S.p.
La storia del Mezzogiorno nelle sue connotazioni più squisitamente sociali e nel suoi risvolti spirituali può essere scritta anche attraverso lo studio delle Congregazioni reli­giose che operarono nelle regioni meridionali italiane dopo il 1860, coniugando il proprio vissuto religioso con le realtà più emarginate di città e di borghi, scegliendo le ragioni degli ultimi e dei dimenticati, tra i quali la stessa Chiesa non era riuscita ad essere presente. È questa una delle più stimolanti riflessioni che suscita il recentis­simo lavoro sulle Congregazioni religiose nel Mezzogiorno dì Pietro Borzomati, noto studioso del mondo cattolico; da esso, attraverso la ricostruzione e l'analisi dell'attività e dei moduli spirituali dei fondatori di molte Congregazioni meridionali, emerge effica­cemente l'azione di supplenza svolta da questi istituti all'interno della società con una costante opera di assistenza e di elevazione sociale e spirituale dei marginali, che si offre come modello alternativo all'alleanza usuale tra Chiesa e notabilato. L'azione inci­siva delle Congregazioni, nate ad opera quasi esclusiva di sacerdoti, (unico caso di fondazione laica è quello di Bartolo Longo con le sue Figlie del Rosario a Pompei)
3 D. DEL PRETE, Lettere pastorali dèi vescovi dell'arcldiocesi di Brindisi e della diocesi di Ostimi (in amministrazione apostolica dal 14/5/1821) e dell'arcldiocesi di Lecce, ita Itinerari dì ricerca storica, li (1988), pp. 335-389; ID., Lettere pastorali dei vescovi della diocesi di Oria e dell'arcldiocesi di Taranto, ivi, III (1989), pp. 287-353.
3> G. SARTO, (Pio X), Le pastorali del periodo veneziano (1894-1898), a cura di A. NIBRO, in Quaderni della Fondazione Giuseppe Sarto, ì, n. 2, luglio 1990, pp. 156 e Le pastorali del periodo veneziano (1899-1905), a cura di A. NIERO, ivi, II, n. 3, gennaio 1991, pp. 158.