Rassegna storica del Risorgimento

GENOVA PORTO 1901-1910; MURIALDI LUIGI
anno <1993>   pagina <567>
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Libri e periodici 567
Fu letterato di indole popolare, i suoi ideali culturali erano costituiti da Dante, dal Tasso e dal Manzoni. Il suo catechismo, manuale che si impiegava nelle scuole, era ispirato a quello del Bellarmino. Questo suo testo di religione fu più volte ritoc­cato con gli aggiornamenti del Concilio Vaticano I. Anche i suoi manuali di lettera­tura furono adottati nelle scuole e i libri di filosofia neotomista, di scarsa originalità, costituivano i testi dei corsi di teologia nei seminari. Scrittore poligrafo, oltre i testi scolastici di religione, di filosofia, di letteratura italiana, pubblicò discorsi e panegirici, poesie occasionali per vescovi, per messe, per nozze ed eloquenti omaggi lealistici alla dinastia asburgica. Politicamente fu un lealista verso il monarca di Vienna, che consi­derava quasi fosse un capo religioso. Ideologicamente integralista, aborriva il libera­lismo, dottrina empia e rivoluzionaria che sconvolgeva la legittima autorità degli Stati.
A Capodistria, ove si era rifugiato, trovò la cultura e la tradizione veneta affine al suo temperamento e al suo luogo d'origine. Nella Atene dell'Istria, cosi veniva chia­mata la cittadina istriana, divenne una istituzione, perché uomo di cultura e insieme uomo del popolo di cui condivideva la vita quotidiana. Il suo austriacantismo si confi­gurava come una adesione alla struttura statale, perché cattolica e ordinata; -per quanto concerne il problema nazionale nel composito Impero asburgico, egli propugnava la consapevolezza della tradizione culturale istro-veneta, per cui Dante e Manzoni erano due punti di riferimento imprescindibili ed esemplari.
PIETRO ZOVATTO
Le fonti per la Storia militare italiana in età contemporanea. Atti del HI seminario (Roma, 16-17 dicembre 1988) (Pubblicazioni degli Archivi di Stato Saggi, 25); Roma, Ministero .per i Beni Culturali e ambientali. Ufficio Centrale -per i beni archivistici, 1993, in 8, pp. 495. S.p.
Sono ora finalmente disponibili gli atti del seminario, svoltosi a Roma nel dicembre del 1988.
Il testo, seguendo quello che doveva essere lo svolgimento dei lavori, è artico­lato in quattro parti, rispettivamente dedicate alle fonti archivistiche, materiche e iconografiche ed agli ordinamenti militari, con interventi, anche di ottimo livello, da parte di personalità più o meno conosciute al grande pubblico.
La prima cosa che colpisce il lettore, pur se non molto esperto, è che la pano­ramica, apparentemente assai completa (e comunque la migliore attualmente disponibile in Italia a tutt'oggi), che gli viene offerta in materia di storia militare non è molto omogenea. È questa una carenza che si avverte particolarmente nella sezione concer­nente le fonti archivistiche.
A scorrerne l'indice, essa sembra fornire un panorama sintetico ma esauriente delle fonti militari presenti negli archivi nazionali ed in alcuni dei principali fra quelli esteri; ma andando a leggere si hanno delle delusioni perché, in effetti, non tutte le 28 relazioni della predetta sezione mantengono sempre quello che promettono nei titoli. Dignitosi gli interventi relativi agli archivi storici delle Forze Armate italiane. Ottimi poi gli apporti forniti da A. Santoni, riguardo al Public Record Onice di Lon­dra, e da A. Massignani, sul Bundesarchiv-Mllitaerarchiv di Freiburg in Breisgau, tali da far risparmiare allo studioso tutto il tempo che di solilo serve a capire esattamente le modalità di funzionamento della struttura archivistica in cui vuol compiere le pro­prie ricerche. E hi questa stessa ottica si collocano certamente i contributi di P. Fer­rara (Archivio Centrale dello Stato) e di M, A. Frabotta (Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri).
Anche l'apporto di L. Nelli, pur relativo ad un settore estremamente ridotto, e quindi non d'interesse generale, come è quello riguardante la presenza militare a Lucca