Rassegna storica del Risorgimento

Istria
anno <1994>   pagina <5>
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Giovanni De Vergottini e l'Istria
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gione adriatica, scarsi riferimenti egli abbia fatto sia alla romanità irra­diatasi da Aquìleia verso l'altra sponda adriatica sia al ruolo di difesa contro i barbari sopravvenienti da Oriente che Bisanzio, caduta Roma, vi avrebbe svolto. Con maggiore aderenza alla realtà e scevro da ogni retorica alterante per qualche eccesso di fantasia la ricostruzione dei fatti storici, si richiamava invece al senso ed al valore dell'espansione poli­tica, civile e mercantile della Serenissima che aveva saputo, con sapienza ed intelligenza, omologare al suo modo di vivere e di operare le genti della costa orientale adriatica assoggettate via via alla sua Signoria do mar.3*
Ciò lo portava naturalmente a differenziarsi dalla storiografia tradi­zionale che, per esaltare l'italianità adriatica d'Istria e di Dalmazia non aveva mai esitato a ricercarne e ad identificarne le basi storiche ed i caratteri originari nell'espansione romana e nella tutela bizantina, spostan­done di più di un millennio nella prospettiva ricostruttiva, quindi, le radici e la fondazione. Né il pianto d'Aquilek giù per le solitudini dell'immagine carducciana che aveva romanticamente simboleggiato nell'Ot­tocento risorgimentale la civiltà romana dell'Adriatico colpita dai barbari né la visione stilizzata ed enfatizzante di Bisanzio erede di Roma che ne difendeva la tradizione e la memoria, potevano trasfondersi nella prosa di De Vergottini. Che egli era storico ben consapevole del mutamento e della trasformazione attuata nel tempo dal susseguirsi dei dominatori nelle sue terre, e, quindi, assolutamente cosciente della validità dell'unico le­game storicamente consistente che quelle terre avrebbe unito all'Italia, la lunga dominazione veneziana.
Il discorso, pertanto, del Buttazzoni, del Cesca, del de Franceschi e del Benussi, degli storici, cioè, che, a lui precedenti, avevano voluto rintracciare l'origine della nazionalità italiana dell'altra sponda adriatica in tempi assai remoti per dare col richiamo alla Roma imperiale ed al dominio bizantino una base antichissima al vincolo tra l'Istria e l'Italia quasi consolidandone in questo modo certezza e spessore, non poteva es­sere acriticamente accolto e fatto proprio dal De Vergottini che pur lo comprendeva e lo esaltava per lo spirito che lo aveva caratterizzato.4)
3) G. DE VERGOTTINI, Lineamenti sforici della costituzione politica dell'Istria durante il medio evo, Introduzione e dati bio-bibliografici a cura di P. COLLIVA, Trieste, 1974, pp. 3-19. Anche la prima edizione era stata pubblicata a cura della Società Istriana di Archeologia e Storia patria a Roma nel 1924-25. Il particolare rapporto tra Venezia e l'area istriana nell'età romano-barbarica, nel periodo bizantino e nel tempo che precedette la soggezione alla Serenissima dell'Istria, è stato og­getto successivamente, nel 1962, di una particolare indagine di G. DE VERGOTTINI, Venezia e l'Istria nell'alto medio evo, in Scritti, cit., voi. Ili, pp. 1287-1307.
*) Utili indicazioni sulla storiografia istriana degli anni dell'irredentismo nel sag­gio di F, SÀLIMBENI, Gli studi di storia medievale e moderna negli Atti e Me­morie della Società istriana di Archeologia e Storia patria tra politica e storio-grafia: V: La stagione della difesa nazionale (1884-1914), in Centro di Ricerche storiche - Rovigno: Atti, voi. XX, Trieste-Rovigno, 1989-1990, p. 313 sgg.