Rassegna storica del Risorgimento

Istria
anno <1994>   pagina <9>
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Giovanni De Ver gattini e l'Istria 9
Venezia, ormai protesa verso il conseguimento dell'egemonia adriatica, in pieno conttasto con quel mondo germanico del quale resterà avversaria per secoli, insieme alle popolazioni istriane che della Dominante condivi­deranno da allora sentimenti e destini. Dalla pace di Treviso del 1291 e dai successivi accordi del 1307, seguiti alle lotte per il dominio dell'area giuliano-istriana tra Venezia e quanti ne ostacolavano l'espansione, la re­gione apparterrà alla Serenissima che, insediandosi fortemente nella sua area costiera o, meglio, cittadina e non assumendo un analogo diretto controllo dell'interno, secondo la sua peculiare strategia imperiale, deter­minerà il formarsi della divisione tra Istria veneta ed Istria austriaca: una divisione destinata a perdurare nei secoli e ad incidere pure sul differente modo di essere e di vivere delle loro popolazioni, le une tra­enti il proprio sostentamento dalle attività marittime, da quelle mercan­tili e da quelle artigiane, le altre da quelle agricole proprie di una civiltà feudale e contadina, alle origini totalmente ladina come la friulana, poi, in misura alla fine crescente, slava.105 Una divisione, però, che il con­tinuo inurbarsi di elementi di queste nelle città abitate da quelle ed insieme il naturale influsso esercitato sul costume e sull'abito mentale delle genti dell'interno dalle più civili popolazioni della costa renderà progressivamente più tenue, favorendo una comunanza di usi e di modi di vita che rendeva facile la convivenza nella regione.
Sotto il governo della Serenissima, comunque, non v'era più spazio per la partecipazione dell'Istria alla cosa pubblica che solo Venezia, la Dominante, accentrava il potere mentre scarsa appariva la possibilità delle sue città, una volta totalmente autonome, di determinare l'indirizzo poli­tico della Res publica Venetorum anche per quanto le riguardava- La loro integrazione nello Stato veneziano diventava, però, sempre più intensa rendendo indistruttibili i vincoli che le univa ad esso non soltanto, come sottolineava De Vergottini, sul piano istituzionale ma, soprattutto, su quello etico-politico, testimoniato dal crescente consenso alla Repubblica ed al suo governo, consenso che faceva loro dimenticare l'antica auto­nomia, sfociante spesso in una sorta di indipendenza, della quale la re­gione aveva goduto nel periodo precedente.n)
Con la dominazione della Serenissima, quindi, non finisce soltanto una fase della storia istriana caratterizzata dalla pienezza di quell'auto­nomia dovuta alla decadenza ed al dissolvimento di ogni autorità statale che nel tempo ed a vario titolo aveva preteso di esercitare un potere
,0> C. SCHTFPREE, Sguardo storico sui rapporti tra italiani e slavi nella Venezia Giulia, Trieste, 1946, ed E. SESTAN, La conquista veneziana della "Dalmazia, in Italia medievale, Napoli, 1966.
l) G. DE VERGOTTINI, L'Impero e la fidelità* delle città istriane verso Ve­nezia, il saggio, edito ned 1949, ed ora in Scritti, dt., voi. Ili, pp. 1309-1329, ri­prendeva e sviluppava in forma sintetica quanto già esposto analiticamente nei Linea­menti, dt,, p. Ili sgg.