Rassegna storica del Risorgimento

Rosmini. Filosofia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <18>
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Pietro Zovatto
suoi nemici .5) In Rosmini, attento alla storia che in un primo tempo considerava ancora come storia nella visuale trionfalistica della Chiesa sempre vittoriosa sui suoi nemici provocava una notevole crisi di ri­getto il prolungarsi del giuseppinìsmo asburgico che sollevava continue tensioni tra Roma e Vienna, sia per la nomina dei vescovi abbandonata al potere laicale ,6) la più rimarcata delle Cinque piaghe della Santa Chiesa, sia per la patente austriaca richiesta per il matrimonio, come per la vendita dei' beni ecclesiastici.
A ben vedere l'infiltrazione del feudalismo nel corpo ecclesiastico come emerge nelle Cinque piaghe della Santa Chiesa trova un Rosmini che supera abbondantemente l'originale visione apologetico-elogiativa del­l'istituzione ecclesiastica ponendosi ormai di fronte ad essa con un lucido senso critico e insieme costruttivo. U feudalismo ecclesiastico veniva pre­cisato nell'individualismo e nella divisione per cui ogni diocesi si conside­rava un corpo autonomo rispetto alle diocesi contermini (terza piaga) situazione che derivava dall'idea di signoria e di dominio tipica­mente medievali.7) Siffatta concezione che egli estrae dalla storia si op­pone antiteticamente al principio di organicità e di servizio che apparten­gono alla natura stessa di società ecclesiastica. Nel riformismo religioso del Roveretano si è sempre sottolineato l'elemento mistico della comu­nità ecclesiastica,8> da cui muove la sua esigenza di riformare le strutture della Chiesa. In questo contesto il primato giurisdizionale trova la piena collocazione non solo come garanzia di unità nei riguardi della chiesa universale, superando l'anticurialismo giansenizzante settecentesco, i cui ultimi epigoni furono travolti dalla Rivoluzione francese, ma anche come capacità di tenuta della propria libertà da parte della chiesa, che in
5> A. ROSMINI, Epistolario filosofico, a cura di G. BONAFEDE, Palermo, 1968, p. 35, lettera del 9-12-1815 a Pier Modesto Rosmini. L. BULEERETTI, Antonio Ro­smini nella Restaurazione, Firenze, 1942, p. 32; A. ROSMINI, Epistolario completo, I, Casale, 1887, pp. 211-212; egli da Padova scrive a Pietro Orsi sul grande tra­mutamento di cose della mia vita e di continui acquisti di libri.
3) A. ROSMINI, Delle cinque piaghe delta Santa Chiesa, ed. critica a cura di A. VALLE, cit., cap. IV: Della piaga del piede destro della Santa Chiesa, che è la nomina dei Vescovi abbandonata al potere laicale, pp. 93-180.
7 C. RIVA, Introduzione a Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, cit., pp. 33-34 ove si precisa che l'elezione dei vescovi a clero e a popolo non è di diritto divino costitutivo, ma di diritto divino morale e che quindi la Chiesa determina nei modi a seconda dei tempi e delle necessità storiche.
Oltre Y.M. CONGAR, L'ecclésiologie de la Revolution frangaise au Concile du Vatican sous le signe de l'autorità, in AA.W., L'ecclésiologie au XIX siede, Paris, 1960; R. BBSSERO BÉRTI, Per un'ecclesiologia rosminiana, in G. Di NAPOLI-R. BESSERO BERTI, Problemi teologici ed ecclesioloy di A. Rosmini, Stresa, 1972, pp. 85-183 e soprattutto G. VELOCCI, La Chiesa in Rosmini, Roma, 1974; R, BEL­VEDERI, Rosmini e la Chiesa, in Rosmini pensatore europeo, a cura di M. A. Ra­schini, Milano, 1989, pp. 17-49 e l'editoriale: Dalla teologìa del corpo mìstico all'ecclesiologia del popolo di Dio, In La Civiltà Cattolica, 1, 1985, pp. 209-221.