Rassegna storica del Risorgimento
Rosmini. Filosofia. Secolo XIX
anno
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1994
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pagina
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21
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Storia e teologia in Rosmini 21
Baronio, YHistoire ecdésiastique del Fleury, le Historiae ecdesiastkae Breviarium del Berti, il Propìlaeum chronologtco-historkum ad catalogum Romanorum Pontificum del Papebroch, i Mémoires pour servir à VHi* stoire Ecdésiastique des six premiers sìècles del Tillemont, la Storia dell'arte del Winckelmann, le Dissertazioni sopra le antichità italiane del Muratori, V Apologie de la Relìgion delTAbbadie, Lettere filosofiche o sugli inglesi del Voltaire, i Nouveaux Mémoires de l'Histoire de critique et de littérature del d'Artigny, il Dictionnaire historique et critique del Bayle, la Filosofia della storia del Bodin, la Scriptorum ecclesiasticorum Historiae del Cave, nonché il Genio del cristianesimo del Chateaubriand, i Saggi di Teodicea del Leibniz e la Ragionevolezza del cristianesimo quale risulta ddle Scritture di Locke .16)
Da questo singolare tavolo di lavoro e da un primo saggio ovviamente incompleto delle letture condotte nella biblioteca rosminiana, si può avere una spia sulle componenti formative culturali del Rosmini che viveva in consuetudine di familiarità con i grandi e spaziava liberamente dalla religione alla mistica, dalla filosofia classica a quella illuminista, dalla storia dell'apologetica alla scienza politica. Enciclopedicamente e con assiduità leggeva tutto, anche i grandi nomi del Settecento ecclesiàstico erudito, tra cui i rappresentanti più autorevoli del giansenismo o gian-senizzanti, come il Berti, il Tillemont, il Gazzaniga e, in misura moderata, il Muratori.
Questo primo abbozzo di Rosmini curialista, demaistriano, umanista, filologo e pedagogo era segnato anche da un notevole antilluminismo, poiché, avendo il secolo dei lumi portato in auge Pemergente categoria della ragione assoluta, non si era preoccupato di darle una regola, coerentemente quel secolo aveva finito per diventare astrattamente razionalista, in definitiva antistorico. E la memoria storica del Medioevo fu la prima a farne le spese nella estimazione di quel moto culturale. Certo il Rosmini non condivideva tutto il patrimonio ideologico della Restaurazione, Restaurazione che veniva vista in termini culturali più che politici e con tutto il pensiero che l'accompagnava trovava pur sempre un Rosmini vigile, proprio lui che alla ragione strumento di pura metodologia nel-l'artrontare ogni problema, aveva dedicato pagine rimaste inedite, piene di fervore.,7)
M> G. RADICE, Annali di Antonio Rosmini Serbati, I, (1797-1816), Milano, 1967, pp. 60-63; 167473; e II, (1817-1822), pp. 279-281 sulla tipografia di S. Gerolamo di Venezia; e per Vindice completo dolila biblioteca rispettivamente I e II voi, pp. 337-353; 520-531.
Studente a Padova riesce ad acquistare da biblioteca della famiglia patrizia veneziana Venier con un fondo antico di libri preziosi (diciassette casse), cfr. ivi, II, pp. 104-111.
>7> Nel 1814 il giovanetto Rosmini finita la scuola di retorica legge alla rove-retana Accademia degli Agiati ben 68 cartelle Sulla utilità di coltivar la ragione;