Rassegna storica del Risorgimento

Rosmini. Filosofia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <22>
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Pietro Zovatto
Circa la nozione di storia del Nostro si potrebbe introdurre una prima distinzione; sotto un profilo la storia viene considerata come il molteplice insieme delle vicende umane (le res gestae), dall'altro egli la concepisce come una narrazione interpretativa dei medesimi avvenimenti, la sola narrazione dei fatti , cioè la bis torta o Geschichte. E non man­cava di dare prova di conoscere il mestiere artigianale specifico dello storico usando una metodologia empirico-critica nelle sue prestazioni omi-leticlie. Nel 'Panegirico alla santa e gloriosa memoria di Pio VII, il Ro­smini fa indagine storica sic et simpliciter, togliendo il genere degli elogi dalle declamazioni oratorie per ricondurli al terreno dei contenuti biogra­fici. Sotto questo profilo egli va raccogliendo e ordinando un insieme notevole di materiale storico, che viene criticamente vagliato e presen­tato con una esegesi interpretativa spesso originale. Certo in quel Pane­girico di Pio VII la Rivoluzione francese riceve un giudizio di condanna recisa e forte sulla falsariga delle Considérations sur la France (1796) del De Maistre18) (Rivoluzione che veniva vista come negazione di tutti i principi politici e morali della convivenza civile), ma egli sa egualmente elevarsi ad una interpretazione che sintetizza in una cifra metafisica o principio ispiratore, a cui da una parte il papa e dall'altra Napoleone ispiravano la propria azione rispettivamente ecclesiastica e politica. Pio VII, papa Barnaba Luigi Chiaramonti, diventa così l'incarnazione della mi­tezza evangelica, della moderazione umile e disarmata della beatitudine evangelica; Napoleone, invece, assurge a prototipo del sistema della utilità perseguita con la violenza dirompente che calpesta ogni diritto, in particolare quello della proprietà .
Ad Antonio Rosmini Benedetto Croce negava ogni attitudine storica. Con una connotazione fortemente speculativa in senso astorico che veniva rivolta al Rosmini, Benedetto Croce filosofo, portava acqua al suo mu­lino, cioè alla sua filosofia della storia, lo storicismo. Per Croce mancano di senso storico tutti quei tentativi volti a delineare le umane vicende facendo ricorso ad un punto di riferimento assoluto, cioè alla trascen­denza. Per il filosofo dello storicismo la storia è il luogo privilegiato ove si svolge univocamente l'immanenza, essendo essa lo spazio ove si
questo inedito può esser integrato dall'altro: Esame della ragione, stesi nel 1815-1816, giacenti nell'Archivio del Centro Intemazionale di Studi Rosminiani di Stresa. Questo atteggiamento di stima nei confronti della ragione non gli impediva di ve­dere il rischio di una ragione assoluta applicata affila teologia: A. ROSMINI, Il razio­nalismo teologico, ed. critica a cura di A. LORIZIO, Roma, 1992, cfr. Vintroduzione del curatore, pp. 11-26.
1Bì A. ROSMINI, Panegirico alla santa e gloriosa memoria di Pio Settimo Pon­tefice Massimo, eh., pp. 131: setta di gente, disegno di empietà dare nuovo assalto al cielo, e nelle vaste covine della divina città ardere e seppellire troni ed altari , così Rosmini stigmatizzava la Rivoluzione francese; si veda pure M. A. RA­SCHINI, La critica dei principi rivoluzionari nella Filosofia del diritto di Rosmini, m Cultura e Libri, 45, 1989, pp. 17-27.