Rassegna storica del Risorgimento

Rosmini. Filosofia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <23>
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Storia e teologia in Rosmini 23
realizza l'assoluto, il regno ove si sviluppa l'uomo nella sua libertà-1*'0 Una religione, quindi, che si connette al trascendente risulta essere sem­pre un particolare credo, e altro non è, secondo Croce, nella sua valenza conoscitiva, che una condizione intermedia che si dice mito . Coeren­temente la religione si qualifica come una situazione crepuscolare so­spesa tra la fantasia e il pensiero che non può assurgere al livello specifico della storia20' se non rimanendo immanente. Una religione posi­tiva che fa riferimento a una teologia trascendente è una fuga alla storia.
Nell'ottica rosminiana la situazione quasi si capovolge, poiché il suc­cedersi delle vicende umane da sé sole non hanno la capacità di appro­dare ad un significato, ma devono essere come vagliate in termini di trascendenza tramite cui si media un richiamo metastorico per assumere un senso di interpretazione compiuta.
Certo lo storico così come attualmente viene inteso difficilmente si pone il problema di una finalità trascendente della storia. Semmai di fronte a questo quesito afferma che non c'è alcuna scienza storica possibile se non nell'ammissione che nella storia c'è della razionalità , conferendo a questa razionalità il valore di intelligibilità, non ancora di una legge entro cui gli eventi si sottopongono. In una prospettiva storiografica, quindi, quale emerge dalla abituale empiria positiva della storia, fram­menti, razionali sono disseminati ovunque nelle vicende umane, ma così non possono assurgere a legge della storia e tanto meno a senso della storia , per conferire ad essa un significato. Sotto questo profilo lo storico che usi il metodo empirico-critico più che provare ripugnanza si sente estraneo verso una sia pur embrionale filosofia della storia o verso una teologia della storia. E questo atteggiamento sembra molto più accentuato nella storiografia francese215 che non in quella ita-
19> P. ZOVATTO, Rosmini teologo, in Rivista Rosminiana, 3, 1992, pp. 292-293; su questo particolare aspetto: G. FERRARESE, Ricerche sulle riflessioni teologiche di Antonio Rosmini negli anni 1819-1828 (saggio e inediti), Milano, 1967 e G. Lo-KIZIO, Eschaton e storia nel pensiero di Antonio Rosmini. Genesi e analisi della Teodicea in prospettiva teologica, Brescia, 1988.
W B CROCE, La storia come pensiero e come azione, Bari, 19393, p. 216, la religione positiva non va considerata come una congerie d'inganni come fa­ceva la filosofia del XVIII sèc, poiché quelle credenze sono parti integranti della storia dell'umanità, dalla quale non si possono strappare senza distruggere la tela tutta della storia, che si vuole intendere; però non è da trattarsi con una meto­dologia a sé stante, ma come un tutt'uno con la storia della civiltà , ivi, p. 217 per i molti elementi di intelligibilità in essa riscontrabili.
Per la nozione di storia in ordine all'educazione rosminiana c'è la tesi soste* nuta presso l'Università Cattolica con il prof. M. Casotti di A.M. BIANCHI, Il concetto di storia in Antonio Rosmini, Piacenza, 1941, rifacendosi ale opere dì Rosmini: Saggio sull'unità dell'educazione; Teodicea; Come si possono condurre gii studi di filosofia; Saggio sulla felicità.
2U Si veda per es. storie della Chiesa tra loro totalmente differenziate per me­todologia: CH, POULET, Histoirc du christianisme. Epoque contemporaine, Paris, 1957;