Rassegna storica del Risorgimento

Rosmini. Filosofia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <26>
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Pietro Zovatto
ruzzarsi con il tempo escatologico teologale che la religione cristiana pro­pone come verità rivelata ai credenti. Per penetrare più a fondo questo accordo può venire in aiuto una riflessione del Rosmini secondo cui il rapporto tra fede e ragione non si svolge in una dimensione estrinseca alla fede, ma è un nesso da reperire all'interno dell'universo credente. Ciò indica che la fede stessa possiede una sua razionalità ed è essa stessa un nuovo modo di conoscere le realtà terrene. In altri termini la fede non può ridursi ad un totalmente altro suggellato dal mistero, o ad una tesi puramente dogmatica precettiva garantita dal magistero ecclesiastico.
Questa tensione all'escatologia che spinge il tempo verso un tra­guardo che va fuori del tempo, spezzando il prima e il dopo cronolo­gico, pur restando nell'ambito della realtà, non può essere aprioristica­mente respinta dalla storiografìa moderna che si avvia ormai a consi­derare parte integrante della storia anche i sogni, le utopie, i miraggi della società che sono il patrimonio conoscitivo e il suo serbatoio di aspirazioni. Anche questa dimensione impalpabile e ancora in fieri che non ha assunto ancora un profilo concreto storicamente rilevabile, pur tuttavia influenza la storia, possiede una interna evoluzione e può per­sino dare origine a eventi o a movimenti che hanno mutato mentalità sedimentate da secoli.
Questi sogni , queste utopie nel linguaggio rosminiano assu­mono una valenza sistematica e potrebbero essere chiamati perfettismo politico . Questa nozione, invalsa universalmente nella scienza politica, passò nella terminologia abituale per indicare quei sistemi politici che si ispiravano alla Rivoluzione francese o che si rifacevano al socialismo utopistico. Perfettismo politico, secondo il linguaggio rosminiano, indica quindi non tener nel debito conto la realtà storica dell'uomo. Il per­fettismo politico egli scrive cioè quel sistema che crede possibile il perfetto nelle cose umane, e che sacrifica i beni presenti all'immagi­nata futura perfezione, è un difetto dell'ignoranza .27)
Il Rosmini indagando le cause di questa prospettiva le trova nella disciplina antropologica che non riesce ad individuare nell'uomo un es­sere limitato che possiede anche nelle analisi più accurate solamente conoscenze parziali; nella tesi ontologica del gran principio della limi-
**> A. STAGLIANO, La teologia1 secondo Antonio Rosmini. istematka~critica~ interpretazione del rapporto fede e ragione, Brescia, 1988, per Rosmini la filosofia, Yintelleclus quaerens /idem si sviluppa dialetticamente entro un contesto di fides quaerens inuilectum, P. ZOVATTO, Rosmini teologo, àt., p. 279. Una costante del De Lubac sostiene l'intimo legame tra dogma (teologìa) e storia; la storia diventa una preparazione aJ destino trascendente dell'uomo: A. Russo, Henri De Lubac: teologia e dogma nella storia, l'influsso di Blondel, Roma, 1990, p. 220 sgg.
**> C. RIVA, Critica rosminìana al perfettismo politico, in Humanitas, 12, 1963, p. 1234.