Rassegna storica del Risorgimento
Rosmini. Filosofia. Secolo XIX
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1994
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Pietro Zovatto
ruzzarsi con il tempo escatologico teologale che la religione cristiana propone come verità rivelata ai credenti. Per penetrare più a fondo questo accordo può venire in aiuto una riflessione del Rosmini secondo cui il rapporto tra fede e ragione non si svolge in una dimensione estrinseca alla fede, ma è un nesso da reperire all'interno dell'universo credente. Ciò indica che la fede stessa possiede una sua razionalità ed è essa stessa un nuovo modo di conoscere le realtà terrene. In altri termini la fede non può ridursi ad un totalmente altro suggellato dal mistero, o ad una tesi puramente dogmatica precettiva garantita dal magistero ecclesiastico.
Questa tensione all'escatologia che spinge il tempo verso un traguardo che va fuori del tempo, spezzando il prima e il dopo cronologico, pur restando nell'ambito della realtà, non può essere aprioristicamente respinta dalla storiografìa moderna che si avvia ormai a considerare parte integrante della storia anche i sogni, le utopie, i miraggi della società che sono il patrimonio conoscitivo e il suo serbatoio di aspirazioni. Anche questa dimensione impalpabile e ancora in fieri che non ha assunto ancora un profilo concreto storicamente rilevabile, pur tuttavia influenza la storia, possiede una interna evoluzione e può persino dare origine a eventi o a movimenti che hanno mutato mentalità sedimentate da secoli.
Questi sogni , queste utopie nel linguaggio rosminiano assumono una valenza sistematica e potrebbero essere chiamati perfettismo politico . Questa nozione, invalsa universalmente nella scienza politica, passò nella terminologia abituale per indicare quei sistemi politici che si ispiravano alla Rivoluzione francese o che si rifacevano al socialismo utopistico. Perfettismo politico, secondo il linguaggio rosminiano, indica quindi non tener nel debito conto la realtà storica dell'uomo. Il perfettismo politico egli scrive cioè quel sistema che crede possibile il perfetto nelle cose umane, e che sacrifica i beni presenti all'immaginata futura perfezione, è un difetto dell'ignoranza .27)
Il Rosmini indagando le cause di questa prospettiva le trova nella disciplina antropologica che non riesce ad individuare nell'uomo un essere limitato che possiede anche nelle analisi più accurate solamente conoscenze parziali; nella tesi ontologica del gran principio della limi-
**> A. STAGLIANO, La teologia1 secondo Antonio Rosmini. istematka~critica~ interpretazione del rapporto fede e ragione, Brescia, 1988, per Rosmini la filosofia, Yintelleclus quaerens /idem si sviluppa dialetticamente entro un contesto di fides quaerens inuilectum, P. ZOVATTO, Rosmini teologo, àt., p. 279. Una costante del De Lubac sostiene l'intimo legame tra dogma (teologìa) e storia; la storia diventa una preparazione aJ destino trascendente dell'uomo: A. Russo, Henri De Lubac: teologia e dogma nella storia, l'influsso di Blondel, Roma, 1990, p. 220 sgg.
**> C. RIVA, Critica rosminìana al perfettismo politico, in Humanitas, 12, 1963, p. 1234.