Rassegna storica del Risorgimento

Rosmini. Filosofia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <28>
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Pietro Zovatto
tica come se fosse scienza esatta, una pretesa di piegare il corso degli avvenimenti e la stessa complessa realtà storica ad un'ideologia astratta elaborata a tavolino. Rosmini è esplicito su questo argomento, mostrando di sposare la causa della storia, del was geschehen ist (ciò che è avve­nuto) secondo la formula del Ranke, proprio lui filosofo per eccellenza:
V'ha due maniere di Costituzioni politiche egli scrive le une formate brano a brano, senza un disegno premeditato, rappezzate e rattoppate incessante­mente secondo il contrasto delle forze sociali e l'urgenza degli istinti e de' bisogni popolari; le altre create d'un solo tratto, uscite belle e compiute come una teoria dalla mente, come Minerva dalla testa di Giove. Quelle poste in atto prima che scritte, queste prima scritte che poste in atto.*0
A Rosrnini piaceva dividere i francesi in due grandi categorie i Francesi astratti che magnificano le loro costituzioni politiche con elogi sperticati, e i Francesi concreti ai quali la realtà appare ben diversa dagli elogi dei fratelli verso le conquiste dell'89, perché la Rivoluzione disseminò il suo percorso di terrore, di eccidi e di guerra.
Pur in questa prospettiva pessimistica nei riguardi del grande evento rivoluzionario, sulla scorta di una prowidenzialità sottesa il Rosmini sa intrawedere gli aspetti positivi, perché nell'89:
Fra le atroci esperienze che sostenne la Francia caddero dalle menti errori e prevenzioni, le passioni si spossarono, s'esaurirono; i partiti si distrussero, la filosofia dei sensi ammutolì, l'empietà fu svergognata.315
In questo immane spettacolo che tanto affascinava i tedeschi, a cominciare da Hegel, la società civile avvertiva l'esigenza ineludibile di un progresso verso il suo ideale , e gli eventi rivoluzionari finirono
è una chiave di lettura comune valevole anche per quella del 1848; E. BOTTO, La Rivoluzione francese e Videa di democrazia. Note sul dibattito filosofico-politico del primo Ottocento, in Vita e Pensiero, 10, 1989, pp. 671-682, Rosmini viene avvici­nato al Tocqueville; i due ridefiniscono l'ordine sociale e politico in modo conforme alla dignità dell'uomo, tensione di cui è percorsa tutta la società moderna.
3) A. ROSMINI, La costituzione secondo la giustizia sociale, in A.R., Progetti di Costituzione, saggi editi e inediti sullo Stato, con introduzione e a cura di C. GRAY, Milano, 1952, p. 67; si veda pure A.R., La Costituzione del Regno dell'Alia Italia, ivi, p. 247 ove si afferma che una costituzione si decreta perché sia (per­petua , mentre qu olile francesi che non tenevano presente la storia, si rivelarono effimere; dal 1792 al 1848 se ne alternarono ben undici, con la durata media di cinque anni e di cinque giorni ciascuna.
Si) Jt, ROSMINI, Filosofia del diritto, V, ed. nazionale a cura di R. ORECCHIA, Padova, 1969, p. 1407, n. 2104; in questa sede il Rosmini supera la critica severa sulla Rivoluzione francese emessa nell'Elogio alla Santa e Veneranda memoria di Pio VII (1823), di,