Rassegna storica del Risorgimento
Epaminonda Farini. Domenico Farini. Epistolari. Secolo XIX
anno
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1994
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pagina
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40
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40 Margherita Isnardi Parente
e men capaci da noi soli : è asserzione tanto ostinata ed improvvida, d'aver inoculata nella fibra italiana l'apatia e l'inerzia e peggio.
CoU'awilirei e prostituirci non si formerà mai una coscienza forte in un popolo: ma anche questa, dettata dalla paura governativa, avvantaggia, momentaneamente, le mire fedifraghe, e le pretesi (sic) di chi governa. E questo è un delitto, che porterà conseguenze di sangue ed il suolo nostro ne fu già bagnato! e ci frutterà obbrobrio e sciagure!
Rimarginate pure, o uomini della monarchia, alla (sic) piaga aperta e grondante sangue, della nazione, se vi riesce: e vi parli una volta la triste situazione interna, ed esterna dell'oggi, se pur non pensate defraudare di nuovo, le aspirazioni, i bisogni, che formano i diritti impreteribili di un Popolo. E fate presto.
Accogli, caro Cugino, le convinzioni, benché debolmente esposte.
Del tuo aff. mo Epaminonda Farini
II 5)
Dalle Carceri di S. Giov. in Monte Bologna
14 agosto 74 Caro Domenico,
Dall'8 sono arrestato, e da Doccia condotto qui. Come sotto ai caduti governi, per sospetto e per indagini, almeno cosi ho potuto dedurre dall'esame avuto jeri.
Intanto la mia farmacia è abbandonata: crediti che se non potrò riscuotere in questo mese, mi sarà pressoché impossibile verso l'inverno. Col p.v. Novembre devo cedere la detta farmacia, essendo in fin d'affitto, e non essendovi del mio interesse più rinnovarne l'affittanza. Quindi contratti e trattative per altre tralasciati, per cui molta probabilità di trovarmi per un pezzo disoccupato. Tu sai le mie facoltà finanziarie, e ti sarà facile imaginarti la mia triste situazione. In brevi detti, mi si è procurata la mia rovina economica!
Vengo dunque a te, se non qual parente, qual rappresentante eletto della Nazione, onde addimostrarti la mia condizione, e m'ottenghi, se possibile, d'essere trasferito a Doccia nel quartiere dei Carabinieri in mancanza di Carcere , onde poter dar sesto a' miei interessi; tanto per porre in regola Tomniinistrazione, che per esiggere (sic) crediti, infine per cedere definitivamente, ed innanzi tempo, la farmacia.
Urge sappia, se ewi la possibilità, affine di prendere quelle deliberazioni fattibili dalla necessità del deplorevole caso.
Fa dunque quanto sta in te, e riscontrami il più sollecitamente possibile, che te ne sarò gratissimo.
Sta sano ed abbimi sempre
Per l'afl. mo tuo Cugino Epaminonda Farini (con postilla di Alfredo Baccarini)
J5> A.D.F., busta 285/373. La lettera ha una postilla di Alfredo Baccarini; il Baccarini insiste per la scarcerazione, ricordando i meriti risorgimentali di Epaminonda e la sua integerrima onestà.