Rassegna storica del Risorgimento
Epaminonda Farini. Domenico Farini. Epistolari. Secolo XIX
anno
<
1994
>
pagina
<
44
>
LIBRI E PERIODICI
Ernesto Sestan, a cura di A. ARA e U. CORSINI; Trento, Tipolitografia Editrice Temi, 1992, in 8, pp. 155. L. 25.000.
Il volume raccoglie gli atri del Convegno organizzato l'8 e 9 novembre 1990 dalla Società di Studi Trentini di Scienze storiche e dall'Istituto Storico italo-germanico di Trento per ricordare, proprio nella città dove aveva trascorso i primi diciassette anni della sua vita, lo studioso scomparso nel 1984 e che ha lasciato un segno su sessant'anni di storiografia italiana.
Due relazioni, quella di Lia De Finis (Scuola e cultura a Trento tra fine Ottocento e inizio del Novecento) e quella di Angelo Ara {Ernesto Sestan storico di frontiera) hanno indagato l'ambiente trentino nel quale lo storico visse la sua adolescenza e fornito molti particolari sulla biografia dell'allora giovane studente. Ara, in particolare, ha esaminato la condizione originaria di uomo di frontiera di Sestan, affermando che gran parte della sua produzione è stata segnata da questa esperienza umana ed intellettuale. Ad esempio, l'intrico etnico, linguistico, culturale e politico della zona orientale dell'arco alpino è un tema con il quale Sestan si confrontò spesso. Nel volume Venezia Giulia. Lineamenti di una storia etnica e culturale (1947), egli individuò un nesso tra le rivendicazioni nazionali degl'Italiani e l'ascesa di Sloveni e Croati nella regione. Questi ultimi, durante l'Ottocento, divennero la popolazione rurale prevalente ed il conflitto italo-slavo assunse i connotati della contrapposizione tra città e campagna. Da qui derivò l'intreccio di motivi etnici e sociali nel conflitto nazionale che si fece sempre più forte nella Venezia Giulia, in Istria, nella Dalmazia. La situazione ben difficilmente consentiva compromessi e non poteva che concludersi con l'abbandono delle posizioni italiane sull'altra sponda dell'Adriatico, sbocco questo per Sestan, memore delle origini istriane della sua famiglia, particolarmente doloroso ed amaro. Meno complesso gli appariva il problema della nazionalità in un altro settore di frontiera, quello trentino-tirolese, dove il confine etnico e linguistico era più chiaramente delineato. Il contributo, comunque notevole, sull'argomento fu il saggio Cesare Battisti tra socialismo ed irredentismo (1977). Ricollegabili alla tematica della frontiera sono, in un certo senso, anche le pagine dedicate ad Eugenio di Savoia, estrapolate dal complesso degli studi asburgici di Sestan da Adam Wandruszka nel suo intervento Eugenio di Savoia e Ernesto Sestan. In esse emerge la capacità dello storico trentino di comprendere un mondo che si muo-