Rassegna storica del Risorgimento

Epaminonda Farini. Domenico Farini. Epistolari. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <52>
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52 Libri e periodici
nando II, dopo alcuni tentativi di frenarlo con prudenti concessioni, il 29 gennaio promise ufficialmente la Costituzione, fissandone i cardini in un si­stema bicamerale di nomina sovrana (la Camera dei Pari) ed elettiva (la Ca­mera dei Deputati), ma su basi censuarie da stabilire tramite leggi, con una esplicita intolleranza religiosa che non ammetteva altri culti oltre quello catto­lico, con la dipendenza assoluta delle forze militari dal re, l'organizzazione uniforme della guardia nazionale e la libertà di stampa da regolare mediante un'apposita legge.
Redatta interamente ed esclusivamente dal ministro degli Interni, Francesco Paolo Bozzelli, la Carta costituzionale, composta di 89 articoli e suddivisa in otto capi , era modellata non sull'esempio della Costituzione napoletana del 1820 ma bensì su quello della Costituzione francese del 1830 e, per alcune parti, anche su quello della Costituzione belga del 1831.
Promulgata a Napoli il 10 febbraio, essa non limitava il potere regio giacché il re esercitava il potere esecutivo e, insieme col Parlamento, il potere legislativo , non garantiva né la libertà di riunione e di associazione né la libertà religiosa. Era comunque il massimo delle concessioni che il re borbonico, geloso del suo assolutismo, avrebbe mai potuto fare.
Il 18 aprile si svolsero le elezioni per la Camera dei Deputati e si ef­fettuò la designazione per la scelta dei Pari da proporre alla nomina sovrana. Dieci giorni dopo, per la necessità di un secondo scrutinio nella maggioranza dei collegi elettorali, l'apertura delle Camere legislative fu prorogata al 15 maggio.
Nella prima parte della presente pubblicazione Carla Lodolini Tupputi, raffinata archivista e già curatrice degli Atti della Commissione governativa di Stato nella restaurazione pontificia del 1849, Milano, 1972, ricostruisce per la prima volta organicamente sia le vicende politiche e istituzionali che condus­sero alla formazione della Camera dei Deputati napoletana, attraverso tre tor­nate elettorali, e della Camera dei Pari, sia i lavori svolti dalle due Camere, utilizzando non solo l'Archivio della Camera dei Deputati e quello della Ca­mera dei Pari del Parlamento napoletano del 1848-1849, custoditi nell'Archivio storico della Camera dei Deputati, ma anche carte provenienti dall'Archivio di Stato di Napoli e dal Museo Centrale del Risorgimento.
Nella seconda parte la Lodolini Tupputi spiega perché gli archivi della Camera dei Deputati e della Camera dei Pari del Parlamento napoletano del 1848-1849 si trovino, anziché nel locale Archivio di Stato competente per territorio, presso l'Archivio storico della Camera dei Deputati, e pubblica l'in­ventario di entrambi gli archivi, un elenco delle petizioni presentate alla Ca­mera dei Deputati, tratto dal sommario delle stesse letto dinanzi alle Camere legislative, e carte tratte dal Registro degli uffici per le proposizioni ed emen­damenti , dalle Interpellanze , dagli Incartamenti relativi al Parlamento del 1848 e dalla documentazione trasmessa a Torino.
Nella terza parte l'Autrice fornisce gli elenchi delle sedute della Camera dei Deputati e dei relativi eletti nelle tre elezioni, l'elenco delle sedute della Camera dei Pari, dei Pari del Regno nominati da Ferdinando II e dei Pari effettivi, il prospetto generale di tutti i parlamentari eletti o nominati alle Ca­mere legislative del 1848-1849, proclamati e non proclamati, e della loro even­tuale presenza nel Parlamento italiano, l'indice analitico dei nomi di persona, degli autori, dei toponimi delle istituzioni, delle materie e la bibliografia uti­lizzata.