Rassegna storica del Risorgimento

Storiografia. Filosofia. Secolo XVIII
anno <1994>   pagina <166>
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Arnaldo Salve strini
ma proprio il suo nemico Manfredini. Ma forse tutto il mistero può con­sistere, dando uno sguardo alle date, nella precipitazione con la quale il generale toscano, ancora all'oscuro del divieto inflitto anche a lui (e so­prattutto a lui) di entrare negli Stati imperiali, per ordine espresso del­l'Imperatore, si era affrettato alla volta di Trieste. Ora, siccome penso che produrre la sola lettera del Manfredini avrebbe un senso solo rela­tivo, anche se mi pare di per sé assai importante per quello che dice e per come lo dice, credo che sia meglio dare anche, come dire?, la cornice o il contesto rappresentato dalle lettere scritte dal Bartolini per conto del Granduca. Ed eccole dunque, nell'ordine stesso come si trovano raccolte nel fascicolo nell'Archivio di Praga, che ha anche un titolo, e precisamente questo: Marchese Manfredini, 1799 .
LUIGI BARTOLINI, da Vienna, a FEDERIGO MANFREDINI, nella rada di Trieste
Vienna, li 20 maggio 1799 Amico carissimo,
Nel corso della mia vita protesto di non essere stato mai sì cieco da formare idee sulle mie cognizioni, che avevo sempre distinte per miserabili e minime. Ha voluto Iddio che io ne rimanga assolutamente convinto all'evidenza. Caro Amico, ecco due verità: Nulla so, e nulla posso, e qualunque atto il più innocente che io fossi per avventurare di vantaggio, niente conclude ai buoni effetti, e tutto al più involverebbe pur troppo anche me nelle massime stabi­lite. Non vi è che contare nella Misericordia del Signore, che ben vede quello che noi non vediamo, e che per lo più non permette che la più pura inno­cenza resti anche in questo mondo lungamente sacrificata.
Il GranDuca, che è sempre buono, vero ed onorato, siate convinto che punto da me non differisce nella linea del Suo possibile. Onde, persuaso come io sono dei Suoi più accertati desiderj, devo esserlo altrettanto della di Lui attuale piena impotenza.
(Bagnoli,161 fedelissimo a Voi, non meno fedele ai principj morali che lo caratterizzano, egualmente osservante ai voleri ed ai piaceri del Nostro Sovrano, sa in genere tutto quel poco che sappiamo noi, e tutto vi dirà. Amatelo e tenetene conto, che ben lo merita). [Tutto questo periodo è cancellato e sosti­tuito dal seguente"]'. Ciò che il Granduca medesimo fra le altre asserisce, con­siste nell'esternatili sentimenti di S.M.I. sul tenervi presso di sé per un vero galantuomo, ma dice che oggi conviene pur troppo servire all'impero delle circostanze.
Termino nella contenzione dolorosa di animo in cui mi trovo, e sono di cuore.
Vero Amico e Servitore LUIGI BARTOLINI
P.S. - Domattina martedì 21 viene consegnata netta di porto alla solita diligenza che da Vienna viene a Trieste una cassetta o baule di vostra parti­cola!: proprietà, e viene diretta al Console toscano residente in codesto Porto,
16) Vedi oltre, nell'altra lettera del Bartolini,