Rassegna storica del Risorgimento
Storiografia. Filosofia. Secolo XVIII
anno
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1994
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pagina
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167
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Marc'Aurelio, l'imperatore filosofo 167
Signor Tomassini, onde la recuperiate, se volete, o lasciaste gli ordini rapporto alla medesima, nel caso che foste già partito.
Quando si passò da Rovigo, i degnissimi Vostri Padre, Fratello e Cognata ci fecero mille bontà, e stavano benissimo, come già vi scrissi altra volta. Di poi nulla ho saputo.
E di nuovo L.B.17)
Questa era stata dunque l'accoglienza riservata, per volere di Sua Maestà Imperiale nonché Apostolica, al fedelissimo e docile Manfredinì, al quale dunque si imponeva la fermata in rada, gli si impediva perfino l'accesso in porto, a lui che notoriamente soffriva molto il mal di mare e che chissà quanto aveva penato per giungere fin lì da Palermo. Ma non ci fu niente da fare, e anche il modo fu più che brusco: gli si inviava, al console toscano e a mezzo della ordinaria carrozza di posta, il suo baule e lo si invitava a riprendere il largo e tanti saluti. D'altronde, era lo stesso Sovrano a far dire al suo Bartolini di trovarsi nella più piena impotenza (o, come dicevo io più sopra, di essere un vero e proprio prigioniero, sia pure dentro gli Imperiali Palazzi).
Ma ecco il raro autografo del Manfredi ni, senza data né altro.
FEDERIGO MANFREDINÌ, da bordo , a LUIGI BARTOLINI, a Vienna, s.d. [ma maggio 1799]
A bordo Caro Amico,
Immaginatevi un uomo che vomita sempre, che non può mangiare, che ammanca di tutto, che ha avuto dispiaceri pubblici e personali. Concorrete, Caro Amico, col nostro amato Padrone a dirmi con precisione cosa devo fare per far bene.
Mettetemi al fatto di tutto, quanto potete. Se potrò abbracciarvi, vi dirò tutto della Corte di Napoli, e del viaggio, e di Toscana. Il primo a venir via da Palermo sarà Fossombroni che non ne poteva più, poi forse li due Corsini, infine Seratti che vi si trovava bene. Wyndham si è rovinato con Hamilton e la Regina, che a quest'ora ha fatto protestare a Londra di non volerlo per ministro, come egli cercava di divenirlo.
Le tre vostre Dame stavano bene alla mia partenza da Firenze. Il Gran-Duca è adorato ed ammirato dentro e fuori. I Russi non sono giunti ancora in Italia, e tutto stava in aria a Napoli e dappertutto. Addio. Ajutatemi in tatto quello che potete, ed amate il vostro intimo Amico
MANFREDINÌ 18J
Ma a questo lamento, peraltro espresso con grande dignità e fermezza, non fu mai data risposta. Il Granduca fece invece rispondere al di lui
17) Cfr. SUAP, N. d'Inv. cit., Marchese Manfredinì, 1.799. w> SUAP, cit., loc. cit.