Rassegna storica del Risorgimento

Storiografia. Filosofia. Secolo XVIII
anno <1994>   pagina <177>
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Marc'Aurelio, l'imperatore filosofo 177
escludere (come io però non escluderei) una sua totale strumentalizza­zione e subordinazione alle trame degli aristocratici francesi, resta il mi­stero dell'aver egli autorizzato il suo Kaunitz, cancelliere di Corte e di Stato , a spedire quella Nota ufficiale del 21 dicembre che mise in così grande agitazione tutti i governi d'Europa. C'è poi da aggiungere che quella Nota era strettamente legata a certi movimenti di armi e di armati che andavano verificandosi nei Paesi Bassi austriaci e, soprattutto, nel Principato renano del Vescovo Elettore di Treviri. Il Delessart co­munque, e forse non senza ragione, continuava a vedere tutta la que­stione strettamente legata al grave problema degli emigrati, anche se non gli sfuggiva l'aspetto più generale e centrale del conflitto fra diverse con­cezioni della gestione degli Stati e della filosofia politica. Scriveva infatti il ministro degli Esteri francese:
Ce seroit vainement qu'on entreprendoit de eh anger par la force des ar-mes no tre nouvelle Consti tution: elle est devenue pour la grande majorité de la Nation une espèce de Religion qu'elle a embrassée avec enthousiasme et qu'elle défendra avec l'energie qui appartìent aux sentimens les plus exaltés.27*
La guerra ideologica era dunque dichiarata, almeno negli animi, se si può dir così. La sua origine va ricercata nella Proposizione con­fidenziale fatta da Pietro Leopoldo a Pilnitz, il cui movente profondo resta peraltro (se si vuole escludere tutto ciò che dicevo essere da esclu­dere, come per esempio il suo mescolarsi nelle faccende degli Etnigrés) senz'altro misterioso. A meno che, e qui credo che ci avviciniamo alla verità, non si attribuisca quel movente profondo alla caparbia volontà di potere assoluto e alla contestuale volontà di difesa dei diritti primor­diali (come si esprimeva PArtois) ereditari, di sangue e di Famiglia. Buona testimonianza di questo assunto può essere la strenua difesa dei diritti assoluti della sorella Maria Antonietta regina di Francia, come di quelli suoi propri, e ancor più sacri e assoluti, di Capo del Corpo ger­manico dell'Impero. Infatti, la Nota del Kaunitz portava anche l'avviso che una divisione austriaca, condotta dal maresciallo Bender, marciava in soccorso del vescovo Elettore di Treviri. Da Treviri e da Coblenza cominciava la lunga serie di guerre che avrebbero insanguinato ma anche profondamente rinnovato il Continente europeo.
Tuttavia, per riportare il discorso al tempo in cui esso era partito il 1799 e per concludere questo mio contributo (che spero non del tutto inutile ai fini della conoscenza di fatti e problemi dell'Europa del tempo), vorrei sottolineare l'importanza di due fattori: 1) il ruolo centrale svolto dalle Persone e dalle Famiglie Reali negli affari, nonché quello affidato in subordine ai loro agenti e ministri; 2) il ruolo che
28) Ibidem.