Rassegna storica del Risorgimento

Storiografia. Filosofia. Secolo XVIII
anno <1994>   pagina <178>
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Arnaldo Salvestrini
riuscì a svolgere l'Imperatore Pietro Leopoldo (in stretto collegamento con la Corte di Inghilterra) nella elaborazione di una vera e propria cultura, sulla base dei principii di riforma anche costituzionale, antirivo­luzionaria, cultura che fu poi in grado di condurre una guerra provvi­soriamente anche vittoriosa contro le idee opposte, quelle elaborate ed espresse nei circoli borghesi e popolari francesi.
Resta certo comunque un fatto: quello cioè di un Leopoldo che, lungi dall'essere più (se mai lo era poi stato) quel sovrano pacifico che anche recentemente qualche storico francese ha voluto riaffermare,29* fu invece, non solo un deciso fautore della necessità di combattere ogni de­viazione dalla linea dei princìpi del diritto divino, ma uno che non esitò a muovere gli eserciti per affermare questa sua dottrina. Leopoldo, dun­que, quando lasciò la Toscana nel caos politico che abbiamo visto, si trovò ad affrontare il caos ben più grande dell'Impero, e non potè non rimanere vittima della sua stessa dottrina, fino al punto, forse, di entrare a far parte delle trame degli aristocratici fuggiti terrorizzati dalla Francia rivoluzionaria. E questo dovrebbe farci riflettere sulla vera natura di quel principe tanto applaudito dai suoi contemporanei e, anche di più, dai posteri e dagli storici. La sua vera natura fu quella di un sovrano asso­luto, che trovatosi a regnare per una lunga stagione su un piccolo Paese come la Toscana era riuscito a prendere in mano la situazione, giovandosi soprattutto della favorevole congiuntura di pace nella quale si trovava l'Europa, ma che, venuto poi a doversi misurare con realtà così epocali come il trionfo della borghesia in Francia, e la sua violenza ar­mata, non riuscì a venir fuori dalla contraddizione fra il suo spirito, por­tato a grandi pensieri e a grandi disegni, e i suoi interessi personali e di casta, che invece lo legavano alla più totale solidarietà (complicità?) con tutte le altre Corone di Europa.
ARNALDO SALVESTRINI
*) Nel mare magnimi delle pubblicazioni per il Bicentenario della Rivolu­zione, che hanno imperversato anche in Italia, possono essere utili i riferimenti (che sono però sempre sulla vecchia linea tradizionale) in J. TULARD, J. F. FAYARD, A. FIERRO, Dizionario storico della Rivoluzione Francese, tx, it., Firenze, Ponte alle Grazie, 1989,