Rassegna storica del Risorgimento
Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
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1994
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Salvatore Candido
nova, il 26 marzo 1853. Tommaso Palamenghi-Crispi,2) pubblica il breve diario, che lo zio compilò dal 9 marzo al 3 aprile in cui questi narra succintamente le vicende della prigionia a Torino (7-14 marzo), del trasferimento a Genova (14 marzo), della partenza da quel porto (20 marzo), dell'arrivo a Malta, a bordo della nave a vapore Or onte, all'alba del giorno suddetto. Una pagina del diario ci fa conoscere, per il 7 marzo, che era stato arrestato in quel giorno e che: chiestomi per quali frontiere volessi andarmene, risposi per Francia o Malta o al postutto per l'Inghilterra .
Il provvedimento di espulsione dagli Stati Sardi del Crispi e di altri compagni di esilio era stato disposto dal Governo piemontese, presieduto dal Cavour, allo scopo di evitare, con l'espulsione degli esuli ritenuti più pericolosi e facinorosi, che si estendesse in quegli Stati il tentativo rivoluzionario di ispirazione mazziniana che si era manifestato a Milano il 6 febbraio. Nei giorni immediatamente successivi, infatti, erano stati presi da quelle autorità provvedimenti di polizia restrittivi della libertà di movimento dei rifugiati che sono indicati, fra l'altro, in un decreto del 18 febbraio dell'Intendente generale di Cagliari che, espellendo, su richiesta del ministro dell'Interno, Napoleone Fortunati (esule parmense già direttore della Gazzetta Popolare che si pubblicava in detta città), motivava il provvedimento nei terrnini seguenti: Veduta la nota del Ministero dell'Interno 14 andante mese: ritenuto che nei recenti fatti Mazziniani alcuni degli emigrati abbiano abusato dell'ospitalità, il governo è entrato nella determinazione di espellere dallo Stato quelli di essi che vi resultano implicati .
Il diario che il Crispi redasse in quei giorni si conclude, per il periodo maltese, con una annotazione del 1 aprile 1853 in cui è segnata una visita a Ruggero Settimo, già Presidente del Governo Provvisorio del Regno di Sicilia, ivi rifugiato, e con altra del 3 aprile in cui è detto: Settimo mi rende la visita . Poi il diario è sospeso. Pertanto tutte le notizie che si riferiscono al soggiorno nell'isola noi le deriviamo sia dalle lettere, alcune delle quali sono state pubblicate dal Palamenghi-Crispi,3* ed altre sono inedite,45 sia dall'esame dei giornali che il Crispi
2> F. CRISPI, I Mille (da documenti dell'archivio Crispi), Milano, Fratelli Treves Ed., 1911, pp. 409. Vedasi nella p. 16 il documento che segue nel testo.
3) 11 Palamenghi-Crispi in F. CRISPI, Lettere dall'esilio (1850-1860), raccolte ed annotale da..,, Roma, Edit. Tiber, 1918, pp. 195. Il curatore vi pubblica, per il periodo maltese del Crispi (-pp. 43-93), soltanto 13 lettere inviate, dal 12 luglio 1853 al 19 dicembre 1854, a 9 corrispondenti (3 a Michele Amari, 2 a Mariano Stabile, 2 a Lorenzo Valerio e una .per ciascuna a Francesco Bartolomeo Savi, a Maurizio Guigoni, a Cesare Correnti, nonché a Ferdinando Pinelli e a Pietro Maestri.
4> Quasi tutte le lettere giunte fino a noi ed edite dal Palamenghi o da altri derivano da un Copialettere che si conserva in Roma presso l'Archivio Centrale dello Stato, Carte Crispi provenienti dalla Biblioteca Comunale di Reggio Emilia