Rassegna storica del Risorgimento
Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno
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1994
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pagina
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183
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Francesco Crispi a Malia 183
mento. È significativa al riguardo una lettera scritta nelle carceri genovesi di San Lorenzo, ove era rinchiuso, il 18 marzo, cioè appena due giorni prima dell'inizio del viaggio per Malta. Essa è nota perché fu pubblicata dal Palamenghi-Crispi, ma è di tale importanza che riteniamo opportuno riportarne i passi più significativi derivandone il testo dall'autografo .8) Il Crispi scrive a Gino Daelli, in quel tempo direttore della Tipografia Elvetica di Capolago e suo attivo corrispondente; dopo essersi riferito a un compagno di deportazione, il vicentino Bartolomeo Bonato,9* dice, fra l'altro: Ambidue abbiamo pensato che in quell'iso-letta, per le sue condizioni particolari, all'ombra della bandiera inglese, potremmo con vantaggio fondare uno stabilimento tipografico e un deposito di libri. Malta è alla porta delle Due Sicilie, dov'è un popolo di 9 milioni, che legge assai più del Piemontese; può avere più facili comunicazioni colla Toscana, lo Stato romano, il Veneto e, per la via di Genova, anche colla Lombardia [...]. Venendo i giorni della libertà, ci sarebbe facile trasportare tutto in Sicilia, o in qualche città del Continente .
Il Crispi, nella fiducia di poter trovare il denaro occorrente alla bisogna, continua chiedendo all'amico di comunicargli quale fosse lo stato d'uso del materiale necessario per dar moto allo stabilimento (caratteri tipografici, torchi, ecc.) e quale ne fosse il prezzo.
Nella mattinata del 20 marzo, poi, dallo stesso carcere da cui, come si legge nel diario, sarebbe partito nel pomeriggio per raggiungere il porto, il Crispi invia la sua ultima lettera, al Direttore della Società del Pantheon dei Martiri della libertà italiana , che lo aveva richiesto di una biografia del nobile palermitano Carlo Cottone assicurando che da Malta avrebbe inviato il manoscritto ed avrebbe indicato con qual mezzo avrebbe potuto essergli corrisposto il premio per la collaborazione.I0)
Ma la biografia del Cottone non fu redatta, per motivi che ignoriamo, né allora né successivamente. Essa, pertanto, non fu pubblicata nel II volume del Pantheon dei Martiri della libertà italiana che seguì nel 1861, a parecchi anni di distanza dal primo, edito a Torino nel 1852, in cui era stata inserita, a firma del Crispi, la biografia del noto giureconsulto palermitano- Francesco Paolo Di Blasi (1753-1795) condannato a
*> In Lettere dall'esilio, cit, pp. 40-42. Abbiamo rivisto il testo sulla minuta autografa di cui al Copialettere citato nella n. 4, pp. 92-94.
9 Sul Pacchetto a vapore Orante viaggiarono da Genova con il Crispi il Bo-nato e il Fortunati, già citati, il mobile Tommaso Pelatìs di Treviso e Simone Cattai di Pisa, già ufficiali della Repubblica di Venezia, Giuseppe Grioli di Mantova, già ufficiale della Repubblica Romana e l'aw. Alfonso Trenti di Modena, già capitano della Colonna dei volontari modenesi (vedi I Mille, cit., p. 22).
10) Abbiamo pubblicato detta lettera del Crispi e la precedente del 3 febbraio 1853, inviata a questi da Giuseppe Passi per conto della direzione del Monumento patrio Panteon... in F. CRISPI, Lettere a Rosolino Pilo, cit., pp. 105-106.