Rassegna storica del Risorgimento

Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <184>
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Salvatore Candido
morte e decapitato perché sospetto rivoltoso e repubblicano.n)
Dalla lettera al Daelli del 18 marzo, sopra citata, apprendiamo che il Crispi ed il Bonato intendevano fondare a Malta uno stabilimento tipografico e allestirvi un deposito di libri da diffondere, particolarmente, nel Regno delle Due Sicilie- Ma l'esule, senza dubbio, ignorava, non disponendo di notizie recenti ed attendibili, che a Malta operavano nume­rosi stabilimenti tipografici che coprivano in pieno le esigenze derivanti dalla pubblicazione della stampa "di interesse generale o politico.12* Irrile­vanti, poi, erano le possibilità che potesse prosperare un deposito di libri, fossero o meno questi di contenuto politico. Dopo qualche tempo, infatti, come leggiamo in una lettera del 2 settembre 1853, egli non vorrà accettare l'incarico di diffondere nell'isola il primo volume del Pantheon.1
Le lettere edite ed inedite, trascritte nel primo Copialettere cui ci siamo già riferiti (n. 4), ci forniscono notizie interessanti sui casi oc­corsi al Crispi durante il periodo maltese, sulle speranze concepite, sui progetti attuati o soltanto immaginati. L'interesse di alcune lettere è tale che ci sorprende che il Palamenghi non le abbia incluse nella sua raccolta del 1918 né in altre successive e che esse non avessero trovato posto precedentemente, nel 1901, fra le lettere ed i brani di esse inseriti in I Mille. Riteniamo opportuno riferirci ad esse per trarre dalle parole stesse dell'esule notizie e dati relativi all'azione da lui intra­presa nell'isola sia per interessi politici, sia per sovvenire alle sue esi­genze primarie di vita.
ln Trattasi dell'opera pubblicata con il titolo: Pantheon della libertà italiana, compilata da varii letterati, pubblicata per cura di una Società di emigrati italiani (Edit. G. D'Amato, pp. 574). Il Palamenghi in l Mille, cit., pp. 24-26, pubblica due significativi documenti di parte boibonica che trattano delle accuse mosse al Crispi e ad altri rifugiati negli Stati sardi, sudditi del Regno delle Due Sicilie, di operare quali redattori degli articoli biografici del Pantheon.
Carlo Cottone, palermitano, principe di Castelnuovo e di Villahermosa (1756-1829), era stato uno dei personaggi più autorevoli della Sicilia del tempo ed era ben noto per aver difeso, con grande energia e sopportando con fermezza persecu­zioni e prigionia, i diritti e le prerogative del Parlamento Siciliano.
n) BIANCA FIORENTINO, nel suo II giornalismo a Malta, cit., enumera oltre venti tipografie che stampavano in quel tempo quindici periodici di lingua italiana ed inglese editi a Malta nel periodo in cui il Crispi vi soggiornò. Fra esse ci limi­tiamo a citare quella di Paolo Cumbo che stampò La Valigia e la British Press che stampò La Staffetta.
U) Come leggiamo in una lettera, inedita, inviata dal Crispi a Vincenzo Oliva, nel Copialettere cit., pp. 122-123, questi aveva interesse a che fossero vendute a Malta 250 copie del Panteon pel prezzo di fr[anchi] 20 a copia. All'Oliva, che era disposto a cedere dette copie con uno sconto remunerativo, il Crispi rispose testualmente: Io non ho danaro invero da impiegare nel Panteon, né mai vi ho scritto che Intendessi darmi a tale impresa.