Rassegna storica del Risorgimento
Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno
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1994
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pagina
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191
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Francesco Crispi a Malta 191
al maggio del 1853, cioè per almeno due mesi; ma il fatto che egli avesse trattenuto il manoscritto fino al 12 luglio allegando a motivo che non intendesse spendere per l'invio franchi 18,75, e ciò quando era in gioco il pagamento di 126 franchi, premio, come egli scrive, per la traduzione, ci fa pensare che il Crispi avesse portato a termine il lavoro di traduzione ben oltre il mese di maggio.
Per quanto si riferisce, poi, alla Storia della industria, occorre osservare che noi abbiamo pubblicato sia la lettera con cui il Guigoni, il 6 ottobre 1852, aveva commissionato al Crispi una Storia della industria, del commercio e della navigazione in Italia dai tempi più antichi fino al 1852, sia la risposta del 25 ottobre del Crispi che si impegnava a completare entro il febbraio del 1853 la consegna del manoscritto.24*
Il Crispi, pertanto, non avrebbe potuto prendere a pretesto della mancata consegna l'espulsione dagli Stati Sardi e il forzato trasferimento altrove in quanto i termini per la consegna erano stati fissati per data precedente al provvedimento adottato dal Governo sardo.
Non abbiamo, invece, trovato i documenti che si riferiscono all'impegno assunto con il Guigoni per la traduzione del romanzo né abbiamo da altra fonte notizia di quanto afferma nel suo Un giornale politico il Riboldi25) che l'esule, cioè, avesse trovato da vivere nell'isola impartendo lezioni private. Di che materia non è indicato ma, pur dando la notizia come attendibile, possiamo immaginare che si trattasse della lingua italiana, o della latina in cui era versato, o di materie giuridiche di cui aveva buona conoscenza sia per la sua professione di avvocato sia per le esperienze acquisite, nel biennio liberale siciliano degli anni 1848-1849, nella sua attività parlamentare e nel lavoro amministrativo svolto quale funzionario di alto livello del ministero della Guerra e della Marina in Palermo.
Nello stesso giorno in cui scriveva al Guigoni, il 12 luglio, l'esule riberese scrisse anche a Cesare Correnti (che viveva esule in quel tempo a Torino ove era deputato al Parlamento Subalpino) il quale gli era stato molto vicino durante la permanenza negli Stati sardi ed a cui, come leg-
M> In F. CRISPI, Lettere a Rosolino Pilo, cit., pp. 83-84.
25) li RIBOLDI, nella p. 5 àeWop. cit., scrive: Di là [dal Casal Tarxien] scendeva ogni mattina a Valletta per attendere alla compilazione di un giornale politico e per impartire lezioni private dalle quali traeva d mezzi di sussistenza . Dette informazioni, afferma il Riboldi, derivavano da testimonianze, invero approssimative e generiche, tramandate al prof. Alfonso Giglio dal .padre Ferdinando, di cui è detto che era amicissimo del Crispi. Il nome di un Sig. Giglio, non meglio identificato, è fatto dal Crispi nella lettera da lui inviata, il 21 dicembre 1854, a Sir William Reid, governatore di Malta, per protestare contro l'espulsione e vi è aggiunto che era impiegato in un ufficio governativo (nella sopraintendenza). Riteniamo che si tratti della stessa persona. Della suddetta lettera torneremo ad occuparei trattando degli ultimi giorni dell'esule nell'isola.