Rassegna storica del Risorgimento
Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
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Salvatore Candido
5 - Il Crispi ricercatore e scrittore di storia
Ci siamo riferiti nelle pagine precedenti al progetto, non attuato dal Crispi, di poter riprendere il lavoro di ricerca e di redazione di una Storia della industria per conto dell'editore Guigoni. Ma è nel giugno, probabilmente, che il Crispi dà inizio a sistematiche ricerche sui fondi documentari esistenti a Malta ed interessanti la storia dell'isola in un vasto piano di pubblicazione di testi editi ed inediti di cui dà notizia a Gino Daelli in una lettera del 12 giugno 1853. In essa l'esule si riferisce all'ambizioso progetto di un programma pel Muratori in cui avrebbe voluto inserire (fondere, egli scrive) le opere di Rosario Gregorio dal titolo Rerum aragonensium scriptores e l'altra di Giovanni Battista Caruso dal titolo Bibliotheca siculo-? nonché altre cronache di interesse che si riferissero alla Sicilia. Egli aggiunge: Nell'archivio di questo governo esistono preziosi materiali storici dei tempo dei cavalieri gerosolimitani. Io me ne assumerei l'incarico, e potrei ottenere d'andare a studiarvi e trarne anche delle copie .
Detta lettera è importante perché apre uno spiraglio sulla vita dell'esule a Malta. Questi, infatti, scrive fra l'altro che avrebbe potuto con pieno impegno dedicarsi a detto lavoro qualora fosse provveduto dei mezzi finanziari opportuni e non fosse costretto a cercare altrove i soldi che mi son duopo pel pranzo e per la casa ; ed aggiunge testualmente: Io non chiedo grandi cose, né voglio certamente farmi ricco con te ma tu, che hai cuore, devi sapere che chi serve all'altare deve vivere dell'altare. Fammi oneste proposizioni, ed io metterò immantinente mano ai ferri .
Si trattava, come si legge in una lettera inviata, il 2 ottobre 1853, ad Alessandro Repetti (che, dopo la cessazione del Daelli, rappresentava legalmente la Tipografia Elvetica di Capolago) di un progetto di ristampa, a cura di questa, dell'opera Rerum italicarum scriptores del Muratori, pubblicata a Milano negli anni 1723-1738, e ad essa avrebbero dovuto essere aggiunti nuovi documenti.
Ma la Tipografia affrontava in quel tempo una gravissima crisi, che l'avrebbe ben presto portata alla cessazione delle attività e alla liquidazione, per cui andò delusa la speranza del Crispi di potere far fronte alle necessità della vita volgendosi all'ambizioso disegno di ristampa ed aggiornamento di un Corpus muratoriano fra ì più cospicui.
Ormai il Nostro si era volto alla attività di ricerca e vi aveva trovato probabilmente un conforto che poteva in parte ripagarlo delle ama-
2*) V. Contributi alla storia di Malta, dt., p. 120. Rosario Gregorio, filologo ed archeologo palermitano nonché storiografo regio (1753-1809), era noto all'Amari ed al Crispi, particolarmente, per l'opera dal titolo Rerum arabicarum, quae ad hi-storìam siculam spectant, ampia collectio, pubblicata a Palermo nel 1790. Giovanni Battista Caruso, anch'egjli storico siciliano (1673-1724), aveva pubblicato nel 1723 la Bibliotheca bistorica Regni Siciliae che è l'opera cui il Crispi fa rtferimento.