Rassegna storica del Risorgimento

Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <198>
immagine non disponibile

198 Salvatore Candido
in un villaggio a tre miglia dalla città, fra gente di cui non comprendo il dialetto, e però nel più duro isolamento, senza altro risparmio che nel fitto della casa, il quale è modicissimo, mentre tutt'altro costa più che in città.
Eppure, anche in quello che fu forse uno dei periodi più tristi della sua vita di esule, il Crispi manifesta quella fierezza e quell'orgoglio che costituirono uno dei tratti sostanziali della sua lunga e spesso travagliata vita. Ne abbiamo la conferma in una lettera inviata da Tarxien, il 2 dicembre 1853, al compagno di fede politica Luigi Orlando, che viveva esule nei pressi di Genova (cui chiede ancora una volta di avallare la sua firma su una cambiale) cui scrive: Son sicuro che farai onore alla mia firma; ma in ogni caso ti prego di non dare al fatto mio pubblicità perché mi sarebbe, al pari di una tua negativa, dolorosissima . Come leggiamo nella lettera inviata, il 22 successivo, allo stesso, l'Orlando, che lo aveva aiutato in precedenti occasioni, non potè stavolta aderire alla richiesta.33*
6b - La mancata collaborazione all' Annuario del Maestri
Dobbiamo ritenere che il Crispi avesse dato termine ai suoi studi ed alle ricerche di interesse storico nel periodo in cui dava inizio alla pubblicazione de La Valigia, cioè nel febbraio 1854. Ma a quella data aveva, senza dubbio, concluso i suoi studi e ricerche sulla storia di Malta e sui diritti della Corona d'Inghilterra sulla Chiesa di Malta, come abbiamo visto, ma non tralasciò altre attività pubblicistiche da cui si attendeva un profitto economico immediato.
Lo apprendiamo da due lettere la prima delle quali inviata, il 2 febbraio 1854, a Pietro Maestri e l'altra già citata, il 12 successivo, a Ce­sare Correnti.34* Nella prima il Crispi scrive rispondendo ad una lettera del Maestri del 13 gennaio:
" Ti farò il lavoro sopra Malta. E l'incarico mi viene a proposito. Da dieci mesi non fo che studiare negli archivi di questo paese onde scriverne la storia, la quale manca: è quello che meglio ho potuto non avendo altro a fare. Spero che scriverò delle cose nuove ed interessanti, ma non presto ed a precipizio. L'anno scorso, siccome hai veduto, io non fui l'ultimo, quantunque il governo
S) Nel Copialettere cit,, >p. 157-159, sì leggono le minute delle due lettere all'Orlando, inedite. Trascriviamo integralmente la seconda, molto breve: Allo Stesso, Genova. Carissimo Luigi. La tua del 10 corrente mi ha addolorato, perché mi ha rive­lato la tua posizione assai diversa di quella che io credevo. Ne importa, intanto, che la mia gratitudine verso di te sarà maggiore .
Comandami senza riserve. Abbracciami i tuoi carissimi fratelli e credimi sem­pre Tarxien, 22 dicembre 1853 .
W La lettera al Maestri fu pubblicata dal Palamenghi-Grispi in Lettere dal-l'esilio, cit., pp. 83-87. Qui si rivede sull'autografo nel Copialettere cit., pp, 171-174. La lettera al Correnti è inedita. Si conserva hi, pp. 175-177.