Rassegna storica del Risorgimento

Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <203>
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Jrancesco Crispi a Malta 203
con il n. 36 del 27 luglio 1854 che appare stampato dalla Tipografia Cumbo sita nella Strada S. Ursola 208, che noi riteniamo fosse gestita da un parente di Paolo o, forse, dallo stesso.
Nei mesi che seguirono il Crispi dà di rado notizie del suo giornale cui si riferisce nei seguenti documenti :45) 1) In una lettera del 22 feb­braio 1854, al tipografo Francesco Giliberti, esule siciliano a Torino, cui rivolge invito di trasferirsi, per mettersi alla testa d'uno stabilimento, che sarebbe di noi due e che, aprendosi le porte della patria nostra, per quello che ce ne apparterrà potremmo facilmente portare in Palermo . Il Crispi si riferisce al suo giornale di cui invia copie. 2) In una lettera del 22 luglio in cui l'esule prega Giacinto Carini di rinnovare al suo nome l'abbonamento al quotidiano parigino La Presse ed aggiunge: Non dimenticarlo, perché altrimenti dal V agosto in poi non potrò compilare il giornale La Staffetta al quale, comunque senza vantaggio attendo ; 3) In una lettera del 2 settembre allo stesso in cui scrive testualmente:
Se tu sapessi, caro Giacinto, a quale stato io sia mi compatiresti. Ci sono delle cose che si vorrebbero nascondere anche alla propria persona e delle altre che non bisogna neanco dire ai più intimi per non turbare il loro animo. Io son condannato a lavorare tutto il giorno per non potere poi trovare a vivere tutti i sette giorni della settimana. Quella pubblicazione della Staffetta cominciò bene e... or va male e continuo per far onore agl'impegni assunti . Ed aggiunge sarcasticamente: Il giornale è russo, o per lo meno venduto ai Greci, dicono coloro che al 1848 m'imputavano di borbonismo perché io era repubblicano. La parola piacque ai fogli maltesi e massime a quello che solo avea il mono­polio di farla da liberale4 ed ecco come è toccato che han fatto allontanare molti di quelli che lo leggevano e non avvicinare quelli che non l'avean letto. Intanto io son condannato a farla da editore, amministratore, scrittore, correttore, piega fogli, spedizionario ed a perdere la giornata in tali lavori che avrei no­
mea 77. Altra stamperia intestata allo stesso, che stampò La Valìgia, era sita in Strada Teatro 69. Era, ci chiediamo, intestata allo stesso Paolo Cumbo la stamperia de La Staffetta di via S. Ursola 208? Occorre osservare che un Paolo Cumbo, della cui tipografia ignoriamo la dislocazione, aveva stampato nel 1850, anonimo e senza indicazioni tipografiche, come appare da alcune lettere di Francesco Milo Guggino, il Programma Rivoluzionario pel Popolo Siciliano di questi di cui, a nostra cura, è in corso di stampa la pubblicazione presso la Società Siciliana per la Storia Patria di Palermo. Le tipografie Cumbo pubblicarono in quegli anni scritti di esuli siciliani, fra cui annotiamo quelli di Antonio MHoro e di Luigi Pellegrino.
45) Nel Copialettere cit., pp. 179-180 (lettera al Giliberti), pp. 189 e 191-193 (lettere al Carini).
Francesco Giliberti è citato più volte nelle lettere da noi pubblicate del Crispi al Pilo. Su di lui qualche anno .prima, il 16 giugno 1851, il Crispi scriverà: Gili­berti non può contentare i tuoi desideri. Egli non è che un giovane e non un proprietario nel suo opificio. II suo nome non ricorre nelle lettere del Pilo né sappiamo quale attività egli svolgesse nel settore tipografico alla data della lettera del Crispi.
*) Vi è un chiaro riferimento al settimanale di lingua italiana e inglese II Mediterraneo che avviò la polemica con La Staffetta per un suo presunto atteggia­mento filo-russo, cui d riferiamo appresso.