Rassegna storica del Risorgimento
Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno
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1994
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pagina
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206
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Salvatore Candido
nersi dallo scrivere o contribuire nei pubblici fogli o giornali sia come editori o contributori o anche come collaboratori o traduttori o interpreti o in qualunque altro modo . Nel 1846, per gli effetti derivanti dalla salita al potere di un governo whig e dall'inizio del periodo ài riforme in Italia, le restrizioni per l'intervento degli stranieri sulla stampa non furono applicate; ma la situazione divenne più difficile nel 1848 per l'arrivo del nuovo Governatore dell'isola, Richard More O'Ferral, anche a causa della mutata situazione italiana ed internazionale- Basti questo per indicare come a nessun titolo il Crispi avrebbe potuto ufficialmente apparire quale direttore o redattore o, comunque, collaboratore di un giornale che si stampasse a Malta. Ma la prassi permissivistica si era ormai consolidata tanto che nell'isola si pubblicarono in quegli anni parecchi giornali notoriamente redatti da cittadini di paesi italiani e, per giunta, politicizzati ed esuli.
Particolare rilievo assume, poi, per potere seguire gli orientamenti del Crispi nella trattazione della tematica relativa alla guerra nel Medio Oriente, l'esame del modo con cui essa era stata vista dalla stampa sarda di ogni colore, particolarmente da quella di tono liberale. Scrive al riguardo Franco Valsecchi nel suo L'Alleanza di Crimea: L'Opinione che trae la sua ispirazione da Cavour, e al suo seguito i giornali dei partiti al potere, Il Parlamento, L'Unione, quelli di sinistra, come la Gazzetta del Popolo, in questo autunno-inverno 1853-54, svolgono il tema della guerra ideologica, e ne traggono le più ardite conclusioni per il Piemonte ; ed aggiunge: Un grande conflitto europeo scrivono è alle porte. I popoli sono in attesa. Poiché il conflitto non porterà ad una soluzione definitiva dei problemi europei, se non affronterà la grande questione della nazionalità. Siamo alla vigilia di una revisione della carta d'Europa. I trattati del 1815 sono infranti; l'equilibrio europeo è turbato. Bisogna ricostituirlo su basi più giuste e più ragionevoli che nel 1815: in armonia con la civiltà in cammino, basandosi sul principio di nazionalità .H)
A noi interessa in questa sede annotare quale fu, nelle varie fasi del conflitto ed ancora prima che partecipasse ad esso il Regno di Sardegna, cioè nel periodo in cui il Crispi operò quale giornalista a Malta (dal 5 febbraio al 18 dicembre 1854) e nei mesi precedenti, l'atteggiamento assunto dal quotidiano genovese Italia e Popolo che era uno dei giornali italiani che il Crispi era in grado di seguire da Malta. Esso era molto vicino al Mazzini del cui pensiero, particolarmente per la valutazione dei fatti di politica interna ed internazionale, era portavoce ed espressione. In effetti questi soltanto nel 1855, quando il Crispi era stato già espulso da Malta, manifestò a ciliare note il suo pensiero sulla guerra d'Oriente e sulla partecipazione ad essa del Regno di Sardegna riferendosi al 6 e al 16 febbraio 1854 due interventi in proposito sullo
> Firenze, Ed. Vallecchi, 1968, pp. 549. La citazione a p. 358.