Rassegna storica del Risorgimento

Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <214>
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Salvatore Candido
scorso noi siamo nemici delle conquiste e dei colpi di Stato e saremo sempre a propugnare che ogni nazione come ogni uomo riabbiano i diritti che la sorpresa e la violenza han loro strappato , L'autore acco­muna, pertanto, lo Czar a un brigante di strada in quanto invadeva ter­ritori che non eran suoi. Il che confermava quanto nella polemica con il periodico maltese II Mediterraneo, cui ci siamo riferiti nella nota ultima, La Staffetta aveva scritto indicando programma e princìpi: Noi siamo democratici e lavoriamo per la completa emancipazione dell'Uma­nità dalle tirannidi ond'è tormentata [...]. Or, quali democratici, non possiamo vedere nella questione d'Oriente una lotta d'influenze tra varii Gabinetti d'Europa, o una contesa territoriale fra il Turco e il Russo; ma il cominciamento d'una guerra di principii, dalla quale, è inutile lusingarsi, deve sortirne trionfante la democrazia o il dispotismo . Anche in questa occasione sono espresse parole di viva deplorazione per l'azione politica seguita dalla Russia il cui capo, lo Czar, a detta dell'autore rappresenta il dispotismo, nella più ampia formola, religioso, politico, sociale .
Questo programma è confermato, può dirsi, in ogni pagina del gior­nale ma su di esso non ci soffermiamo per riferirci ad altri elementi caratterizzanti del foglio del Crispi.
Annotiamo, anzitutto, che gli interventi sulla Questione d'Oriente costituiscono la nota dominante, e assolutamente preminente, della tema­tica sia per quanto si riferisce agli articoli di opinione che a quelli di informazione ed ai notiziari. Basti dire che trattano di essa, per tutte le 96 edizioni de La Staffetta, ben 54 editoriali senza titolo e due con titolo (nn. 3, 69), cui si aggiungono altri 27 articoli con titolo inseriti in 25 fogli e in 2 supplementi; 21 articoli, comprendenti valutazioni oltre che notizie sul conflitto, sono inseriti sotto il titolo Affari d'Oriente. Fra i titoli più significativi o che ricorrono frequentemente annotiamo: L'Italia e la guerra d'Oriente (n. 11 del 26 aprile 1854), L'Impero Ottomano (n. 13 del 5 maggio), Incertezze diplomatiche, tratto dal giornale torinese II Diritto (n. 51 del 18 settembre), I disegni della Russia (n. 68 del 13-14 ottobre), I partiti politici in Russia (n. 82 del 15 novembre), Gli equivoci della diplomazia (n. 95 del 15 dicembre), Anniversario della rivoluzione polacca (n. 96 del 18 dicembre). Largo spazio è dato con 8 articoli con titolo all'assedio di Sebastopoli e, in genere, alla lotta che si combatteva in Crimea; ma a parte il valore cronachistico degli interventi suffragati dal ricorso a numerosi organi di stampa dei Paesi belligeranti e dei neu­trali, assume particolare importanza la nota ideologica dominante della valutazione del conflitto visto con gli occhi di un europeo altamente poli-tizzato e smaliziato che nulla concede a giudizi di comodo e vede i pro­blemi in termini razionali e con distacco come se fosse (e il Crispi lo era) extra partes.
Largo spazio al conflitto è dato nelle rubriche proposte con i titoli: Notizie interne, Rassegna di giornali, Ultime notizie. Fra le altre rubriche