Rassegna storica del Risorgimento
Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno
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1994
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Salvatore Candido
che alla valutazione del conflitto nel Medio Oriente e non tocca i più alti valori ideologici da cui la condotta del Crispi è ispirata che si riferiscono alla causa della libertà dei popoli e agli efletti benefici che essa avrebbe potuto avere per l'Italia. La difesa di questi valori, come sosteniamo, sarà in definitiva la causa determinante dell'espulsione dell'esule siciliano dall'isola.
Le notizie e testimonianze fondamentali sulla polemica che si riferiva a detta valutazione (cui, per quanto riguardava la stampa liberale italiana e, particolarmente il quotidiano Italia e Popolo, abbiamo portato la nostra attenzione nel cap. 8 dal titolo La pubblicistica liberale e la Guerra d'Oriente, cui si rimanda) le abbiamo su La Staffetta nelle edizioni seguenti: 1) nel n. 10 del 22 aprile in cui l'editorialista (il Crispi) polemizza con II Mediterraneo per quanto questo aveva scritto nella sua edizione n. 821 del 19 precedente (cui ci siamo riferiti) e reagisce contro l'accusa mossagli che fosse partigiano nel valutare i fatti di Oriente; 2) nel n. 11 del 26 aprile, in cui Peditorialista polemizza sia con // Mediterraneo sia con il giornale clericale L'Ordine e rivendica il diritto di poter manifestare l'esigenza che i popoli si destino da un letargo fatale e che in ogni luogo si levi una crociata che, associandosi alle armi potenti della Gran Bretagna, vada a salvare la civiltà e l'indipendenza delle nazioni minacciate dalla Turchia . Linguaggio oltremodo pericoloso questo essendo in quel tempo l'Inghilterra alleata della Turchia: ergo... il giornale era sostenitore aperto delle posizioni filorusse e antinglesi!;66* nel n. 38 del 2 agosto La Staffetta polemizza ancora con Il Mediterraneo che sarebbe stato innamorato della civiltà dei sultani che opprimevano la Grecia della cui libertà il Crispi era difensore, come appare dagli articoli pubblicati sui suoi giornali al riguardo; 4) ancora aspre parole contro il suddetto giornale leggiamo nella edizione n. 41 del 10 agosto de La Staffetta. Potremmo continuare mettendo a raffronto le enunciazioni e le notizie fornite da detto giornale e quelle contraddette dai giornali oppositori, ma sarebbe un lavoro sterile nella convinzione che abbiamo che non questa tematica recò danno all'esule quanto il suo frequente riferirsi ai casi italiani e alla esigenza che essi fossero risolti anche se attraverso la violenza e la ribellione. Il conflitto d'Oriente, nella interpretazione del Mazzini e della stampa liberale italiana, avrebbe dovuto costituire il mezzo, il canale per giungere alla soluzione dei casi italiani. Gli uni e gli altri casi apparivano inseparabili per una retta valutazione della problematica nel suo insieme e come tali vanno visti e valutati.
*Q L'Ordine, diretto in quel tempo dal gesuita Angelo Zuliani, si contrappose al Crispi ed al suo giornale con virulenza negli articoli seguenti: Chi sono i partigiani détta Russia. Noi o i nostri nemici? (edizione del 21 aprile); Repubblicani e Cosacchi (19 maggio); Bando di un emigrato (29 dicembre). Al primo di detti articoli, come diciamo nel testo, il Crispi reagì con l'editoriale del n. 11 del 26 aprile de La Staffetta.