Rassegna storica del Risorgimento

Francesco Crispi. Malta. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <222>
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Salvatore Candido
della Polizia annunciò a voce che ciò era stato ingiunto perché il sotto­scritto si era fatto lecito di scrivere nel giornale La Staffetta, mentre è vietato agli stranieri all'impero Britannico di prendere parte a qual­siasi stampa . Non insistiamo sul tema rimandando al documento pub­blicato da Tommaso Palamenghi-Crispi assieme ad altri che si riferiscono alla espulsione; fra questi rilevante ci appare il riferimento a una lettera inviata, il 20 dicembre, dal Console generale napoletano a Malta che trasmettendo a Palermo, all'ufficio di polizia del Luogotenente Generale, il n. 92 de La Staffetta dell'8 dicembre, annunciava che due giorni prima il Crispi aveva ricevuto l'intimazione di partire da quest'isola e sue dipendenze irremisibilmente tra quindici giorni .68) Abbiamo già scritto che il n. 92 del foglio comprendeva la circolare mazziniana della Giunta Nazionale d'Azione , testo che era preceduto da un editoriale in cui si manifestavano idee e sentimenti di grande amore per l'Italia e di ansia per il suo riscatto- Il che conferma il fatto che non l'apprezzamento del giornale sullo svolgersi della guerra in Oriente ma, piuttosto, l'aperta propaganda italiana aveva convinto il Governo a disporre l'espulsione.
e) Verso il terzo luogo di esilio
Abbiamo notizia della partenza da Malta, avvenuta il 30 dicembre 1854, verso il terzo luogo d'esilio da due documenti redatti dallo stesso Crispi. Il primo è costituito da una lettera del 18 gennaio 1855 inviata da Londra,68* in cui leggiamo: Avrai saputo per lettere scritte da Ni­cola [Fabrizi] il mio sfratto da Malta, in una stagione rigidissima come questa, in condizioni economiche così terribili come le mie e senza poter andare in altro paese che in Inghilterra. È proprio il caso di darsi la testa alle mura e ci volle l'affetto di Nicola e dei pochi amici di colà per trovarmi di supplire alle mie esigenze le più immediatamente ur­genti, non che l'aver ottenuto un passaggio franco sul vapore di guerra di S.MJB. il Sampson, perché la mia sorte avesse potuto in parte venir mitigata . Il Crispi aggiungeva: Ed ora son qui, in una città vastis­sima e popolosissima, senza conoscenze, senza mezzi, senza saper sul momento cosa farvi, e con bisogni triplicati a causa del freddo [...]. È proprio il caso di darsi la testa alle mura ti ripeto e, se nel più breve tempo non mi riuscirà di farvi qualche cosa, io non saprò a qual partito appigliarmi . L'altro documento è costituito dal Diario che va
**> Lettere a Rosolino Pilo, eie, pp. 346-347. Il Palamenghi-Crispi, in I Mille, cit, pubblica i documenti seguenti: 1) Lettera al padre del 21 dicembre, di cui non abbiamo trovato copia nei carteggi (p. 38); 2) Reclamo del Crispi al Governa­tore dell'isola nella stessa data (pp. 36-38), di cui abbiamo trovato copia in A.C.S., Carte Crispi ex AS.Pa,, 10. VI. 1; 3) Lettera datata Palermo, 26 dicembre 1854, inviata dal Direttore di polizia della Luogotenenza Generale, Salvatore Maniscalco, al Ministro Segretario di Stato per gli Affari di Sicilia in Napoli, Giovanni Cassisi (p, 38). In detta lettera v'è il riferimento alla lettera del Console generale borbonico in Malta che citiamo nel testo.