Rassegna storica del Risorgimento

Italia meridionale. Storiografia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <227>
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L'Italia meridionale dal 1860 al 1865
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stranieri che lavoravano in proprio o come rappresentanti di ditte stra­niere.
Nel regno borbonico c'erano poche industrie vere e proprie, prevale­vano le manufatture e la lavorazione a domicilio. L'industria tessile la­niera, cotoniera (a Salerno ed in altri centri della Campania) e della seta (centri a Napoli e dintorni) era, grazie anche a dazi molto elevati sull'im­portazione di prodotti stranieri, il ramo più sviluppato dell'industria meri­dionale. Soprattutto i tessuti di seta venivano esportati. L'industria mecca­nica aveva il suo unico nucleo importante, di proprietà statale, a Napoli.9*
In Italia settentrionale nella zona collinosa del Piemonte e della Lom­bardia dove predominava la piccola proprietà contadina, si praticava l'al­levamento dei bachi da seta e di conseguenza in quelle regioni iniziò a formarsi un'industria di produzione della seta. La seta era uno dei prin­cipali prodotti d'esportazione verso l'Europa occidentale e centrale. Non solo la lavorazione della seta o del formaggio ma anche l'industria coto­niera (centri a Busto Arsizio, Torino e nella zona del Verbano) e la­niera (Biella e Schio) trovarono condizioni favorevoli.
L'incremento delle costruzioni ferroviarie dopo l'Unità stimolò la fondazione di nuclei seppur modesti d'industria meccanica. I più impor­tanti si trovavano a Genova, Torino, e Milano. Nel 1860 nell'Italia centro-settentrionale sia la rete stradale che quella ferroviaria erano più svilup­pate che nel Regno borbonico. Inoltre anche i lavori di sistemazione idraulica e di bonifica erano più avanzati che nelle regioni meridionali.1
2. Fautori di un intervento statale nel campo politico-amministrativo
2. I moderati. - Il piemontese Giovanni Battista Cassinis (nato a Masserano presso Vercelli nel 1806, morto a Torino nel 1866), già depu­tato al Parlamento subalpino, ministro della Giustizia e dall'ottobre del 1860 ministro degli Interni, inviato dal conte di Cavour a Napoli per controllare la situazione ed intervenire a favore del governo,U) nelle sue lettere indirizzate a Cavour si occupa soprattutto di questioni riguardanti il rafforzamento del partito moderato nelle province meridionali e l'uni­ficazione amministrativa e giuridica.
Il 13 dicembre 1860 Cassinis scrive da Napoli:
Se avesse a comparire in Parlamento una fedele rappresentanza del popolo Napoletano, qual'è, cosi com'è, pigro, inerte, immobile sempre, noi potremmo
9) J.A. DAVIS, Società, cit., .pp. 17-47, 60-96, 285-323.
W G. CANDELORO, op. cit., voi. 5, pp. 32-34, 45-46; V. CASTRONOVO, Il Pie­monte, Torino, Einaudi, 1977, pp. 15-20.
,n Sulla vita di G. B. Cassinis vedi la voce di L. MARTONE, in Dizionario bio­grafico degli Italiani, Roma, voi. 21, pp. 490-494.