Rassegna storica del Risorgimento
Italia meridionale. Storiografia. Secolo XIX
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1994
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232
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Claudia Klinkmann
Nonostante si debba, secondo Nigra, cambiare l'assetto dell'amministrazione ed introdurre le nuove leggi egli non si aspetta un cambiamento improvviso della situazione politica nelle province napoletane e dell'attitudine della popolazione. Bisogna avere pazienza. Egli accenna inoltre alla suscettibilità degli abitanti che bisogna rispettare.24'
Molti ufficiali e impiegati piemontesi invece non si trattengono dal dichiarare apertamente il loro disprezzo per tutto quello che vedono in Italia meridionale.
Gli ufficiali Piemontesi, gl'Impiegati Piemontesi e tutto quello che viene dall'Italia settentrionale, non cessano dal dire apertamente e declamare ogni sorta d'ingiurie (talora meritate) contro tutto quello che vedono e odono qui.23
Il prossimo personaggio da considerare, Liborio Romano (nato a Patù in provincia di Lecce nel 1798, morto ivi nel 1867) non appartenne a nessuno dei grandi schieramenti politici del tempo, ai moderati o ai democratici, in modo definito. Egli è l'unico che collaborò prima con i Borboni come prefetto di polizia e poi ministro dell'Interno e di Polizia nel 1860, venne confermato da Garibaldi nella sua carica, fu membro del Consiglio di luogotenenza e infine deputato alla Camera. A causa della sua movimentata carriera politica fu tacciato di opportunismo ed ambiguità non soltanto da parte borbonica ma anche da parte di Costantino Nigra e dei suoi conterranei liberali che avevano vissuto per molti anni in Piemonte. Lo si attaccò inoltre per aver ingaggiato nella polizia gente appartenente alla camorra. Ruggero Moscati invece scrive che Liborio Romano rimanendo in carica anche dopo la caduta dei Borboni riuscì ad evitare disordini e spargimenti di sangue.265
Romano andò giovanissimo a Napoli per studiare giurisprudenza e divenne a ventun'anni professore di diritto civile e commerciale. Più tardi fu un noto avvocato. Dopo essere stato incarcerato e di nuovo liberato ripetutamente, a causa del suo impegno per la concessione di una costi-
CAVOUR, II carteggio Cavour-Nigra dal 1848 al 1861, a cura della R. Commissione editrice, 4 voli., Bologna, Zanichelli, 1926-1929, voi. 4, pp. 332 e 320.
24> Nigra a Cavour, Napoli, 21-2-1861 e 28-2-1861, ivi, voi. 4, pp. 337-338 e 350; Nigra a Cavour, Napoli, 17-3-1861, ivi, pp. 361-364.
2 Nigra a Cavour, Napoli, 17-3-1861, ìbidem.
* Nigra scrive a Cavour da Napoli il 14-1-1861 a proposito di Liborio Romano: [...] Liborio Romano, la cui condotta parve, fuor di qua, non del tutto senza macchia, è da questo popolo, che ha il senso morale alquanto ottuso, stimato ed amato in, Cavour-Nigra, cit, voi. 4, pp. 307-308; RUGGERO MOSCATI, in Rassegna storica del Risorgimento, 46 (1), 1959, pp. 163-173. Romano stesso dice di aver integrato nella polizia alcuni capi della camorra per evitare maggiori disordini.