Rassegna storica del Risorgimento

Italia meridionale. Storiografia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <233>
immagine non disponibile

L'Italia meridionale dal 1860 al 1865 233
tuzione da parte del re, venne infine esiliato ed andò in Francia. Potè tornare a Napoli nel 1854.
Nelle sue Memorie politiche dove cerca di giustificare la sua azione, Romano si esprime a favore di un'unificazione giuridica ed amministra­tiva graduale e di una più estesa autonomia delle province napoletane.
Io non dissentiva da tale forinola [Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele]; ma ci volea la condizione che, prima di avere Venezia e Roma, non si toccasse all'autonomia di Napoli e della Sicilia [...]. E per vero il ten­tare così prematuramente la unificazione legislativa e ramministrativa, impor­tava aggiungere alla rivoluzione politica da lunga mano preparata, bene accolta e di tutte la più semplice, una rivoluzione assai più grave e difficile, perché urtava tutte le tradizioni, tutte le abitudini, molti interessi materiali.27*
A tratti però si lascia trascinare a lodare esageratamente, in modo municipalistico, la bontà delle leggi napoletane.
Egli accusa alcuni moderati napoletani emigrati in Piemonte di aver male informato Cavour sulla situazione nelle province meridionali.
Male informato da taluni dei nostri emigrati, i quali modestamente cre­devano non esservi qui nulla di buono, tranne essi soli, riteneva per ingover­nabili, degradate ed immorali queste nostre provincie del mezzogiorno!!
[...] I dettami della scienza legislativa, della politica, e della storia condan­navano quella importazione, e la rendeva vieppiù insopportabile l'osservare come le nuove leggi ed i nuovi tegolamenti erano di gran lunga inferiori alle leggi ed ai regolamenti, che vandalicamente e col cipiglio della conquista abolivansi.28*
Le mete che Romano si prefisse nel periodo della sua appartenenza al Consiglio di luogotenenza erano il mantenimento dell'ordine, l'ammini­strare le strutture esistenti allontanandone gli elementi corrotti, la parte­cipazione di tutte le forze politiche al governo delle province meridionali.29*
2. I democratici. - Nino Bixio (nato a Genova nel 1821, morto presso l'isola di Sumatra nel 1873) dopo essere stato marinaio, conobbe alcuni mazziniani durante un soggiorno a Parigi presso suo fratello e tornò a Genova dove fece propaganda per le idee di Mazzini senza essere contrario ad un'alleanza con i moderati. Combatté come volontario contro l'Austria nel 1848 e per la Repubblica Romana nel 1849. Dopo una parentesi come capitano di una nave fu al fianco di Garibaldi nel 1859 e si impegnò con A. Bertani, F. Crispi ed altri per l'organizzazione
W LIBORIO ROMANO, Memorie politiche, a cura di GIUSEPPE ROMANO, Napoli, 1873, p. 94.
2> Ivi, pp, 98 e 117-118.
) Jvi, p. 109.